Attacchi israeliani contro sedi di distribuzione alimentare dell’UNRWA a Rafah. Lazzarini: ogni giorno diamo le coordinate a Israele per evitare che vengano colpite

Gaza – MEMO. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) ha dichiarato che almeno un membro del personale è stato ucciso e altri 22 sono stati feriti quando le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira un centro di distribuzione di cibo nella parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Il responsabile delle comunicazioni dell’UNRWA, Juliette Touma, ha dichiarato che un centro di distribuzione di farina è stato bombardato causando vittime. “L’UNRWA utilizza questa struttura per distribuire cibo e altri materiali salvavita molto necessari agli sfollati nel sud di Gaza”, ha sottolineato.

“L’attacco di oggi (13 marzo, ndr) ad uno dei pochissimi centri di distribuzione dell’UNRWA rimasti nella Striscia di Gaza arriva mentre le scorte di cibo si stanno esaurendo, la fame è ormai diffusa e, in alcune zone, si sta trasformando in una carestia”, ha dichiarato il Commissario generale dell’agenzia Philippe Lazzarini. “Ogni giorno condividiamo le coordinate [cartografiche] di tutte le nostre strutture nella Striscia di Gaza con le parti in conflitto [per evitare che vengano colpite]. L’esercito israeliano ha ricevuto le coordinate di questa struttura ieri”.

Il ministero della Salute palestinese nella Striscia di Gaza ha dichiarato che quattro persone sono state uccise nell’attacco al quartiere di al-Jeneina, nel centro di Rafah. Un fotografo dell’AFP ha dichiarato che i feriti sono stati trasferiti all’ospedale al-Najjar di Rafah per essere curati.

Nell’ambito della sua guerra contro i palestinesi a Gaza da ottobre, Israele ha ucciso più di 31 mila persone, soprattutto bambini e donne. Altre 73 mila sono state ferite. Il blocco paralizzante imposto dallo Stato dell’apartheid all’enclave ha lasciato i 2,3 milioni di abitanti sull’orlo della fame. Il ministero della Salute ha dichiarato che almeno 27 persone sono morte per malnutrizione e disidratazione a Gaza a causa del blocco israeliano.

Le agenzie umanitarie hanno ripetutamente affermato che Israele impone pesanti ispezioni di sicurezza sulle spedizioni di aiuti per rallentarne la consegna. Lo Stato di occupazione rifiuta anche l’ingresso di alcuni articoli essenziali, come le unità di desalinizzazione dell’acqua.

Israele ha sfollato con la forza l’85% della popolazione di Gaza con il blocco paralizzante della maggior parte degli alimenti, dell’acqua potabile e delle medicine. Secondo le Nazioni Unite, almeno il 60% delle infrastrutture dell’enclave è stato danneggiato o distrutto.

Lo Stato sionista è accusato di genocidio dalla Corte internazionale di giustizia. A gennaio, una sentenza provvisoria della Corte ha ordinato al governo israeliano di cessare gli atti di genocidio e di adottare misure per garantire l’assistenza umanitaria ai civili di Gaza.

(Foto: palestinesi feriti vengono portati all’ospedale Najjar per essere curati in seguito all’attacco israeliano all’edificio dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi -UNRWA – a Rafah, Gaza, il 13 marzo 2024. [Abed Rahim Khatib – Agenzia Anadolu]).

Traduzione per InfoPal di F.L.