Autorità israeliane ordinano a palestinese di demolire il suo capannone

Betlemme, PIC. Domenica mattina, le autorità israeliane hanno costretto un cittadino di Jaljulia, nei territori occupati del 1948, a demolire un capannone agricolo sul suo terreno, con il pretesto della costruzione senza permesso.

Fonti locali hanno riferito che le autorità israeliane hanno emesso un ordine di demolizione e hanno affermato che avrebbero imposto una multa di 15 mila shekel nei confronti del cittadino se non avesse raso al suolo il suo negozio nell’area Basatin.

Il cittadino è stato costretto a demolire da solo il magazzino per evitare di incorrere in spese di demolizione esorbitanti e multe da parte del comune israeliano.

Nel frattempo, le autorità d’occupazione israeliane hanno consegnato ordini di demolizione per due strutture agricole nel villaggio di al-Walaja, a nord-ovest di Betlemme.

Testimoni hanno riferito che le due strutture di Talib Ahmed, Hadna e Aisha Jaafar al-Daras si trovano nel sito di Khalat al-Hoor, nell’area di Ain Gweizeh, a nord-est del villaggio.

L’area di Ain Gweizeh è stata oggetto di violazioni, tra cui la demolizione di decine di case e la consegna di avvisi per fermare i lavori, con il pretesto della mancanza dei permessi, oltre al livellamento dei terreni.

Martedì scorso è stato emesso un ordine di demolizione contro quattro case abitate da quattro fratelli della famiglia Abu al-Tin, sempre con il pretesto della mancanza di permessi di costruzione.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.

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