Ben Gvir apre ufficio a Sheikh Jarrah, tra nuovi scontri

Gerusalemme occupata/al-Quds – PIC, Quds Press e Wafa. Domenica, sono scoppiati nuovi scontri tra residenti palestinesi e coloni estremisti, nel quartiere di Sheikh Jarrah, nella Gerusalemme Est, quando un noto parlamentare israeliano ha riaperto il suo ufficio nell’area, sotto la protezione della polizia.

Secondo fonti locali, decine di coloni hanno preso d’assalto il quartiere di Sheikh Jarrah per partecipare alla riapertura dell’ufficio del parlamentare Ben Gvir, capo del partito d’estrema destra Otzma Yehudit (Potere Ebraico), su un terreno appartenente ad una famiglia palestinese.

Decine di coloni violenti hanno allestito una tenda sulla terra della famiglia Salem, a rischio imminente di sfratto, e si sono scontrati con residenti e attivisti, ferendo la proprietaria di 73 anni, Fatima Salem.

I coloni hanno affrontato i residenti e hanno usato spray al peperoncino, mentre sedie venivano lanciate da entrambe le parti, prima che le forze di polizia israeliane intervenissero per proteggere i coloni.

Poco dopo, Ben-Gvir si è unito agli israeliani nella tenda, affermando che gli ebrei sono “i proprietari terrieri”.

Sabato, Ben-Gvir ha annunciato la sua intenzione di riaprire il suo ufficio a Sheikh Jarrah su un terreno appartenente alla famiglia Salem, che è stato espropriato da un gruppo di coloni il mese scorso.

Dopo l’annuncio, la scorsa sera, decine di coloni hanno fatto irruzione nel quartiere, lanciando pietre contro le case dei palestinesi e danneggiando le loro auto.

I coloni hanno quindi raggiunto la casa della famiglia Salem e hanno aggredito donne e bambini con spray al peperoncino, secondo quanto affermato da fonti locali.

Invece di arrestare i coloni, la polizia israeliana ha attaccato i residenti locali con granate stordenti e lacrimogeni.

Almeno 16 palestinesi sono rimasti feriti ed altri sei sono stati arrestati durante gli scontri.

La famiglia Salem ha lottato per decenni nei tribunali contro le pretese dei coloni sulla loro casa.

Nel 1987, Fatima Salem ricevette un ordine da un tribunale israeliano per evacuare la sua casa, con l’accusa di non poter provare che abitava lì prima della morte dei suoi genitori. Salem afferma che è nata in quella casa e ha sempre vissuto lì.

La decisione del 1987 venne congelata nello stesso anno, ma il caso fu riattivato nel 2015. Nel dicembre del 2021, la famiglia ricevette un avviso di sfratto definitivo.

Il figlio e la figlia di Fatima e le loro rispettive famiglie vivono con lei nella sua casa.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.