Caso Mabdouh: l’Iran accusa ufficialmente Israele


Il governo iraniano ha rilasciato una dichiarazione in cui accusa ufficialmente Israele per l’assassinio, avvenuto a Dubai, del leader di Hamas Mahmoud al-Mabhouh, condannadolo come atto di terrore.

Questa dichiarazione iraniana si pone in linea con le altre rilasciate dai paesi del Golfo, dalla polizia di Dubai e dal movimento di Hamas che accusano in modo diretto l’agenzia dei servizi di sicurezza israeliana, il Mossad.

In portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehmanparast ha dichiarato ad una TV iraniana che l’assassinio di al-Mabhouh è un atto di terrore eseguito da Israele.

Lo stesso portavoce ha poi aggunto che la stessa esistenza di Israele poggia sul terrorismo. Il segretario generale del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), Abdul-Rahim al-Attiya ha chiesto all’Unione Europea di cooperare sulla base delle indagini condotte dagli Emirati Arabi Uniti (UAE) perché gli assassini siano portati in tribunale e soprattutto perché simili attacchi non si ripetano.

Il canale 10 della televisione israeliana ha riferito che le autorità siriano avrebbero arrestato una persona, vicina ad al-Mabhouh, perchè sospettata di essere coinvolta nell’assassinio. Insieme al sospettato, Mohammad Nasser, altri uomini di Hamas sono stati arrestati con lo stesso sospetto.  

Secondo il servizio televisivo, Nasser era a conoscenza di informazioni molto dettagliate su al-Mabhouh e si sospetta che, alla fine degli anni ’80, avrebbe preso parte al rapimento e all’assassinio di due israeliani insieme alla vittima.  

Martedì scorso, gli Emirati Arabi Uniti avrebbero identificato altre quattro persone, tutte con passaporto europeo, anch’essi sospettati coinvolti nello stesso assassinio, avvenuto lo scorso mese.

Due di questi sarebbero britannici mentre gli altri due irlandesi e così, con i nuovi arresti, il numero dei passaporti britannici arriva ad otto, oltre ai cinque irlandesi.  

Israele ha affermato che sei dei sospettati britannici hanno usato identità di cittadini britannici che vivono in Israele i quali, a loro volta, denunciano di essere stati vittime di un furto d’identità.

La polizia di Dubai ha rilasciato nomi e foto delle 11 persone che – per poter fare ingresso nel paese – hanno fatto uso di passaporti stranieri duplicati.

Il ministro degli Esteri dell’Unione Europea ha condannato l’uso di passaporti dell’Unione duplicati per l’assassinio di Al-Mabhouh, senza tuttavia aver ripreso Israele per l’operazione.

Il ministro degli Esteri d’Israele, Avigdor Lieberman ha affermato che, i paesi arabi condannano Israele per qualunque cosa accada in Medio Oriente aggiungendo che, nella regione ci sono altri conflitti che potrebbero aver condotto all’assassinio.

Nel notiziario serale, la Tv Al-Arabiyya ha aggiunto finora, il numero di persone identificate come sospette è salito a 26. Ci sono altre con passaporto britannico e australiano. Tra i vari scali, ci sono anche Milano e Roma.

(Traduzione per Infopal di Elisa Gennaro)

 

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