Comitato di collegamento Ad Hoc esorta Israele a porre fine a tutte le misure unilaterali contro i palestinesi

New York. Il Comitato di collegamento Ad Hoc (AHLC), l’organismo internazionale incaricato di coordinare l’erogazione degli aiuti internazionali alla Palestina, ha invitato Israele a cessare le sue azioni unilaterali contro l’Autorità Palestinese e a interrompere le attività coloniali e il blocco dei fondi fiscali palestinesi.

In una dichiarazione conclusiva al termine degli incontri dell’AHLC, a New York, presieduti dal ministro degli Esteri norvegese Anniken Huitfeld, l’AHLC ha espresso il suo “serio allarme per la situazione fragile e in via di deterioramento sul campo”, aggiungendo che “l’economia palestinese è sottoposta a una pressione tremenda”.

“La persistente bassa crescita e le significative restrizioni fiscali sull’Autorità Palestinese (ANP) si rafforzano a vicenda, riducendo la capacità dell’ANP di fornire servizi pubblici essenziali alla popolazione. Le detrazioni israeliane sulle entrate delle autorizzazioni aumentano in modo sostanziale le sfide fiscali dell’Autorità palestinese”, si legge nella dichiarazione.

L’AHLC ha sottolineato che le restrizioni israeliane all’accesso, alla circolazione e all’attività economica in Cisgiordania, in particolare nell’Area C, e l’assedio di Gaza rimangono i principali ostacoli alla crescita economica, allo sviluppo del settore privato e alla creazione di posti di lavoro in Palestina.

La dichiarazione, rilasciata giovedì, sottolinea che le prospettive di risoluzione del conflitto israelo-palestinese rimangono elusive. Ha sottolineato che la costruzione di uno Stato palestinese può avvenire solo attraverso una risoluzione politica del conflitto e la fine dell’occupazione.

La dichiarazione ha riconosciuto i significativi risultati ottenuti dai palestinesi nella costruzione delle istituzioni pubbliche negli ultimi 30 anni. Questi risultati sono stati resi possibili grazie al sostanziale sostegno politico e finanziario dei donatori, tutti in linea con l’obiettivo condiviso di creare uno Stato palestinese indipendente nel quadro di una soluzione a due Stati.

La dichiarazione ha invitato Israele a rimuovere le restrizioni alla circolazione dei palestinesi, in particolare a Gaza e nell’Area C, a cessare la costruzione di colonie in Cisgiordania e ad interrompere le misure arbitrarie contro l’Autorità Palestinese.

Ha inoltre esortato Israele a migliorare la trasparenza sulle detrazioni dai proventi delle autorizzazioni palestinesi, a trasferire all’Autorità Palestinese l’imposta sul valore aggiunto del commercio tra Israele e Gaza e a esentare dalle tasse le importazioni di carburante.

La dichiarazione invita, inoltre, Israele ad approvare progetti idrici e fognari, a migliorare le infrastrutture e a fornire i materiali necessari per l’impianto centrale di desalinizzazione di Gaza.

La dichiarazione ha esortato la comunità internazionale ad aumentare l’assistenza finanziaria e altre forme di aiuto al popolo palestinese, compreso il sostegno economico per rafforzare l’Autorità Palestinese ed i suoi sforzi di riforma, nonché all’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione) e alle necessità urgenti sul campo.

La dichiarazione sottolinea che tutte le parti interessate devono rinnovare i loro sforzi per costruire uno Stato palestinese e aprire la strada alla risoluzione del conflitto.

(Fonte: WAFA).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.