Ramallah. La Commissione per gli Affari dei prigionieri (affiliata all’Autorità palestinese) ha affermato che “le carceri dell’occupazione stanno per prendere fuoco, in risposta al crimine immorale e disumano contro le due prigioniere, Fatima Shahin e Ataf Jaradat”.
La Commissione ha espresso profonda preoccupazione per la decisione israeliana di collocare le due prigioniere nella sezione dei detenuti criminali, invitando il popolo palestinese a sostenere i prigionieri con ogni mezzo possibile.
In una dichiarazione ricevuta da Quds Press lunedì sera, la commissione ha affermato che “la decisione di trasferire le due prigioniere, Shahin e Jaradat, nella sezione criminale, non passerà in silenzio e il movimento dei prigionieri avrà molto da offrire a sostegno dei costanti sforzi all’interno delle famiglie”.
Nello stesso contesto, i due prigionieri Iyad Radwan e Samer Abu Diak hanno annunciato di aver avviato uno sciopero della fame ad oltranza, insieme a Shahin e Jaradat, che hanno confermato che non si sarebbero tirate indietro dalla lotta se non interrompendo la serie di abusi contro di loro.
I detenuti nella prigione di Ramla hanno iniziato una protesta che consiste nel “restituire pasti, cure, medicine e acqua e chiudere la sezione senza ricevere avvocati e medici”.
Il numero di prigionieri palestinesi nelle carceri dell’occupazione è di circa 4.900, comprese 34 donne, secondo le istituzioni che si occupano degli affari dei prigionieri.
(Fonti: Quds Press e PIC).