Comunità internazionale deve agire contro l’Apartheid, afferma ex-procuratore generale israeliano

Tel Aviv – MEMO. Michael Benyair, ex-procuratore generale israeliano ed ex-giudice ad interim presso la Corte suprema israeliana, ha invitato la comunità internazionale a compiere passi significativi per porre fine al regime d’apartheid israeliano in Palestina.

Benyair ha affermato di aver trascorso gran parte della sua carriera ad analizzare le questioni legali riguardanti l’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gaza e di Gerusalemme.

Ha affermato anche che, durante il suo mandato, ha approvato l’espropriazione di terre private palestinesi per costruire le infrastrutture per l’espansione delle colonie nei Territori occupati.

“È con grande tristezza che devo anche concludere che il mio Paese è sprofondato politicamente e moralmente in modo tale da essere ora un regime d’Apartheid. È tempo che anche la comunità internazionale riconosca questa realtà”.

Ha aggiunto: “Tra il fiume Giordano ed il Mar Mediterraneo, è Israele che priva permanentemente milioni di palestinesi dei loro diritti civili e politici. Questo è l’Apartheid israeliano”.

Nel concludere il suo articolo per un giornale, Benyair ha descritto la situazione in Palestina come “un abominio morale”.

“Il ritardo della comunità internazionale nell’adozione di misure significative per ritenere Israele responsabile del regime d’Apartheid è inaccettabile”.

Le osservazioni di Benyair arrivano meno di due settimane dopo che Amnesty International ha pubblicato un rapporto in cui Israele è descritto come uno stato d’Apartheid. L’anno scorso, B’Tselem e Human Rights Watch sono giunti alla stessa conclusione, mentre anche un parere legale emesso da Yesh Din nel 2020 affermava che “in Cisgiordania viene commesso il crimine contro l’umanità dell’Apartheid”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.