Continua la guerra israeliana contro i bambini palestinesi

Tulkarem – Pal.info. Le autorità di occupazione israeliana hanno proseguito con le violazioni e gli attacchi contro i bambini palestinesi in Cisgiordania e nella città occupata di Gerusalemme, detenendoli in celle di isolamento individuali durante il fermo e utilizzando diversi mezzi di tortura contro di loro.

Il movimento mondiale  per la difesa dei bambini ha presentato una denuncia contro i servizi sionisti, per conto di Mohamed (16 anni) del villaggio di Skouika, nella provincia di Tulkarem, per condurre un’indagine immediata sui maltrattamenti subito dai servizi segreti sionisti durante la sua custodia cautelare, nel centro di indagine di Jalameh, nel periodo dal 6 al 18 giugno 2012.

Mohamed è stato arrestato e portato presso il centro di indagine di Jalameh, in palese violazione dell’articolo n. 76 della quarta convenzione di Ginevra, che vieta il trasferimento di civili fuori dei confini delle zone occupate.
Mohamed ha sottolineato che dopo la perquisizione, è stato portato in una cella senza finestre, dove ha trascorso 12 giorni in isolamento al centro di indagini di Jalameh, e che durante questo periodo, ha visto solamente l’ispettore.

Sei interrogatori
Il ragazzino ha detto di essere stato sottoposto a sei interrogatori quando era al centro di indagine di Jalameh, e che l’investigatore lo obbligava a sedersi su una seggiolina di metallo, con mani e piedi ammanettati alla sedia. Egli ha sottolineato l’importanza del dolore che sentiva, oltre alle sue grida e alla paura per la pressione affinché confessasse le presunte accuse contro di lui.

E’ da notare che i maltrattamenti dei prigionieri minorenni e la tortura usata contro di loro sono una flagrante violazione di obblighi giuridici dello stato di occupazione, secondo la convenzione per la lotta contro la tortura e l’accordo dei diritti del bambino, e la quarta convenzione di Ginevra.

Alla luce di tutto questo, il movimento mondiale per la difesa dei bambini – sezione  Palestina, è stato chiamato a indagare sul trattamento del minore, in particolare le condizioni del suo arresto e della sua custodia.
Ha chiesto che i bambini siano accompagnati dagli avvocati scelti da loro per essere presenti in tutte le fasi del fermo, a causa della paura naturale e giustificata del bambino verso le autorità.