Convegno Palestinesi all’Estero: la sintesi

Report di Jinan Hannoun.

  • CONVEGNO INTERNAZIONALE DEI PALESTINESI NEL MONDO
  • PALESABROAD: POPULAR CONFERENCE FOR PALESTINIANS ABROAD

25-2-2022, ore 11:00

INIZIO CONFERENZA INTERNAZIONALE DEI PALESTINESI NEL MONDO:

  • DOTTORESSA AROUB AL ABED:
  • Cosa ha spinto i palestinesi fuori dalla Palestina storica:

quando ricordiamo i palestinesi, dobbiamo ricordare le loro case e famiglie rimaste lontane da loro e il fatto che prima o poi torneremo nella nostra terra.

Noi non lo pensiamo e basta, noi ne siamo sicuri.

  • I profughi palestinesi della Siria, dell’Iraq e Libano, insieme a tutti gli altri, da chi vengono ricordati? non bastano solo quelli in Palestina che ogni giorno soffrono nonostante siano nelle proprie case, e nella propria terra.
  • Ma noi possiamo ricordarli attraverso diversi libri, ma soprattutto attraverso i social media, che ogni giorno postano sulla Palestina.
  • Un altro esempio può essere il BDS, che fa la propria parte con l’azione contro il sionismo israeliano.
  • Il presentatore: le conferenze dei palestinesi del mondo; ricordano che noi palestinesi siamo stati divisi ed allontanati in ogni parte del mondo, ma insieme ci uniremo e lotteremo per riavere la nostra terra.
  • DOTTORE MOHSEN SALEH:
  • In conferenze come queste dobbiamo ricordare il nostro supporto verso la Palestina, e anche che lottare per la nostra terra è il nostro diritto; non è solo un diritto dal nostro punto di vista, ma anche un dovere, è il nostro dovere lottare per la nostra terra.
  • Abbiamo due problemi principali in Palestina: la mancanza dell’ordine politico. E due la mancanza della sanità in Palestina, e molti altri.
  • Un altro caso è quello della polizia della Palestina; di cui parte viene dagli israeliani stessi.
  • Questi e molti altri problemi, hanno creato un’aggiunta di confusione nelle menti dei palestinesi,
  • Dobbiamo ricordare che la Palestina è il luogo dove nasce il coraggio e dove nascono i veri uomini, coloro che non si arrenderanno mai e mai lasceranno dei sionisti la libertà di rubare la propria terra, le proprie case e i propri diritti.
  • IL PRESENTATORE: diamo il benvenuto a
  • TAREQ SAMI KHOURI: Deputato giordano:
  • La resistenza è uno dei diritti e doveri che ogni palestinese deve avere e tenere stretta per riavere in dietro la propria terra.
  • La cosa che ci tiene uniti è appunto la resistenza, per questo essa è importante per noi palestinesi, e non solo in Palestina, ma in tutto il mondo, per tutti noi palestinesi.
  • Questi palestinesi di cui stiamo parlando non sono solo migliaia o milioni, non abbiamo un numero preciso perché non siamo noi che abbiamo deciso di essere cacciati. Ma vedete comunque come da ogni angolo del mondo siamo sempre uniti e pronti per combattere per la nostra patria e diritti, anche se non fisicamente in Palestina, ma comunque attraverso le piattaforme che ho citato precedentemente, cioè i social e le attività come BDS, che da ogni parte del mondo si fanno sentire con il massimo che possono.
  • E la lotta per la liberazione non è solamente da parte dei palestinesi stessi, ma anche da parte di tutti i paesi arabi e non, musulmani e non.
  • Questo quindi ci ricorda che non basta essere palestinese per lottare per la propria causa, basta anche solo essere un essere umano e sentire la sofferenza di ogni razza, religione ed origine, qualsiasi etnia o background loro siano.
  • Ultima cosa, abbiamo visto i diversi patti che i palestinesi e sionisti hanno provato ad affrontare, ma mai abbiamo trovato risposta in ogni caso, per cui dobbiamo sapere che la resistenza è il fatto più importante e quello che quindi prima poi, un giorno, ci darà il risultato che noi vogliamo ottenere.
  • DOTTORE AHMAD AL ATAWNE: PRESIDENTE ASSOCIAZIONE:
  • Domande:
  • Se sono di Londra, come faccio a porre resistenza?
  •  La resistenza non è solo attraverso la lotta, ma anche insegnando ai propri figli l’importanza di stare attaccati ai propri diritti e doveri da palestinesi, ovviamente da più risultato il fatto di lottare con quel che si può, ma non solo, come abbiamo citato prima, insegniamo e facciamo rendere conto a coloro che ci stanno intorno ovunque noi stiamo, che sia in Europa o all’estero, la questione palestinese non è una questione che viene descritta come un punto di vista, ma bisogna solo aver un cuore e far funzionare la mente, per riconoscere l’oppresso dall’oppressore, insegnando e rispondendo alle domande di coloro che sono confusi sulla nostra questione; perché se qualcuno ha una risorsa, dal cui può imparare, che sia una piattaforma o direttamente da un attivista o conoscente sulla questione palestinese; che lo faccia, che chieda e faccia si che la propria confusione si trasformi poi in comprensione della differenza tra oppressore a oppresso.
  • Altre domande:
  • Abbiamo già parlato di diversi punti che ci ricordano su cosa noi palestinesi dobbiamo agire come i palestinesi che sono stati cacciati dalle proprie case e villaggi:
  • Dobbiamo agire come comunità, che siamo dottori, architetti o insegnanti;
  • Da palestinesi dell’estero, appunto, abbiamo tantissime opportunità di mostrare la nostra solidarietà all’estero.
  • Abbiamo la possibilità di insegnare alle generazioni che verranno dopo di noi, ma soprattutto, a spargere solidarietà verso la Palestina a tutti coloro che ci stanno intorno, che appunto, non hanno nemmeno provenienze palestinesi o arabe.
  • Qualsiasi partito palestinese di cui noi facciamo parte, abbiamo sempre e comunque oppressione e martiri, proprio per questo dobbiamo mostrare resistenza chiunque noi siamo e qualsiasi partito di cui noi facciamo parte.
  • CONCLUSIONE:
  • Grazie a tutti per la partecipazione a queste conferenze, e insieme un giorno, grazie a questa nostra presenza ed unione, riusciremo a liberare e tornare alla nostra terra.
  • ORE 12:53
  • PAUSA PRANZO:
  • FINE PAUSA PRANZO; ORE 15:00:
  •  

ore 11:30 inizio conferenza, giorno 26 febbraio

-inno nazionale palestinese con gruppo scouts palestinesi.

  • parola dal presidente del convegno internazionale dei palestinesi;

HISHAM ABU MAHFUD;

l’ultima volta che abbiamo fatto questo convegno è stato nel 2017 con la presenza di più di 6000 partecipanti;

quest’anno, dopo tutto questo tempo; abbiamo partecipanti da più di 60 paesi; e questo vuol dire che vogliamo la stessa forza e solidarietà verso la nostra terra santa.

  • e ricordare fino ad oggi, ogni giorno che passa, che la Palestina è nostra e che la propria capitale è la Palestina
  • vi ringraziamo quindi per la vostra presenza e speriamo di vedere il vostro supporto per la nostra Palestina in questa seconda conferenza dei Palestinesi Internazionale.
  • MUNIR SHAFIQ: presidente dei convegni internazionali all’estero per i palestinesi nel mondo;
  • quello che è successo quest’anno in Palestina è una via che ci porterà presto a casa nostra in Palestina, una volta per tutte, e questo accadrà solo se insieme libereremo la Palestina dal mare ai fiumi, da ogni villaggio dal cui noi proveniamo.
  • non dobbiamo dimenticare i nostri martiri, prigionieri, e coloro che ogni giorno, da più di 70 anno stanno venendo cacciati dalle proprie case e torturati, non dobbiamo dimenticare gli abitanti di sheikh jarrah e silwan, e nè le donne, anziani e bambini che hanno perso le proprie vite a causa dei bombardamenti a Gaza, non dobbiamo dimenticare e mai dimenticheremo.
  • il nostro diritto è quello di riavere la nostra terra, e i palestinesi internazionali e all’estero non accettano e mai accetteranno questa situazione e sanno che un giorno ci torneremo e rivivremo nelle nostre case insieme alle nostre famiglie, almeno quelle che sono rimaste dopo tutti questi anni.
  • MAJED AL ZEER:
  • abbiamo partecipanti da numerosissimo paesi oggi, proprio perché tutti noi abbiamo un messaggio, ai sionisti, siamo noi quelli che hanno cacciato anni fa, oggi ci stiamo riunendo proprio per mostrare loro che i grandi non sono morti e i piccoli non hanno dimenticato.
  • abbiamo la presenza di moltissimi personaggi importanti da ogni angolo del mondo; ed è grazie a voi che riavremo indietro la nostra terra.  
  • noi ci vogliamo far sentire, come ricordo di tutte le violazioni dei diritti, torture, assassini e lo stato di apartheid che i sionisti hanno fatto e stanno facendo da più di 70 anni.
  • la Palestina è nostra, e li, insieme, torneremo.
  • KHALED AL SUFIANI:
  • RIHAB MKAHAL:
  • cari partecipanti; grazie alla vostra presenza mi avete fatto sentire a casa, ed è questo che sognavo di vedere.
  • sorelle e fratelli; mi fa piacere rivedervi in questa seconda conferenza dei palestinesi internazionali; e do il benvenuto a tutti voi e i nostri personaggi importanti che hanno avuto l’onore di partecipare con noi oggi.
  • cari partecipanti, spero che questa conferenza sia una spinta in più per tutti noi verso la liberazione e attraverso la resistenza, insieme, torneremo alla nostra terra santa.
  • un saluto alla nostra Palestina, un saluto ai nostri prigionieri, alle nostre famiglie, case e villaggi, che da anni ci stanno aspettando, un saluto ai nostri martiri che sono arrivati alla morte e con cui un giorno ci riuniremo in paradiso, un saluto alla nostra amata Gerusalemme e Gaza, che continuano a vivere, insieme al resto della Palestina, tortura e dolore, un saluto alla nostra cara madre, la Palestina.
  • AHMAD KABOUR:
  • cantante folclore palestinese
  • HASAN TOURAN:
  • presidente dell’unione e parlamento turco palestinese:
  • più di 50 paesi hanno partecipato con noi oggi, e vi diamo tutto il benvenuto in Turchia, Istanbul
  • è un piacere per noi che voi siate venuti a fare questa conferenza nel nostro paese, e ne abbiamo tutto l’onore.
  • quindi do il benvenuto a tutti voi.
  • noi preghiamo che i nostri fratelli palestinesi tornino tutti alle proprie case e villaggi come è a loro un diritto.
  • se Dio vuole, questo sarà un giorno che ci porterà alla libertà della Palestina
  • e dovete sapere che i cuori dei Turchi  sono attaccati a quelli dei Palestinesi e della Palestina stessa.
  • HASAN KHRESHA:
  • deputato camera giordana:
  • la nostra situazione in Palestina non è facile;
  • oggi vi chiedo di ricordare i nostri palestinesi, i nostri martiri, le nostre donne e anziani, coloro che lottano ogni giorno per vivere liberamente;
  • ABDELRAHMAN MARII:
  • SHATHA SHABANE:
  • parte del folclore palestinese
  •  HAMID AL AHMAR:
  • presidente rabita parlamentare per Gerusalemme:
  • vi do il benvenuto a questa conferenza internazionale; questo ci mostra che voi siete parte di quelli che si stanno tenendo stretta la Palestina e mai la lasceranno nelle mani di chi non ha il diritto di rubarcela
  • dopo gli ultimi avvenimenti che sono accaduti in Palestina, i nostri fratelli in Palestina e fuori; ci hanno mostrato la vera forza e coraggio che ogni palestinese deve avere.
  •  questa conferenza internazionale, ci mostra la solidarietà verso questa causa, la nostra causa, essa dimostra quanto noi siamo uniti e pronti a liberare la Palestina
  • il diritto al ritorno è il vostro diritto, e nessuno dovrebbe mai togliervelo, essendo che è non solo un diritto. ma il nostro dovere.
  • perché siamo noi i veri cittadini di questa terra.
  • cari palestinesi, state uniti e non dimenticate la nostra terra, perché arriverà un giorno in cui torneremo in Palestina e pregheremo insieme nella moschea di Al Aqsa.
  • POETA KHALIL ABED
  • EKRIMA SABRI:
  • imam moschea Al Aqsa.
  • diamo il benvenuto ai partecipanti, i palestinesi di fuori, che in questa conferenza ci ricordano quanto la nostra terra non verrà mai dimenticata, perché i giovani non si sono dimenticati, anzi, sono sempre più uniti per una Palestina libera.
  • aspettiamo di rivedervi insieme e pregare insieme in Palestina nella moschea al Aqsa.
  • PRETE MANUEL MUSALLAM:
  • la Gerusalemme che voi sognate è vostra madre, che per sempre si ricorderà di voi.
  • israele è una violazione di ogni tipo di legge internazionale, e non avrà mai il diritto di rubare la nostra terra e cultura
  • e che un giorno, ci uniamo tutti insieme in Palestina.
  • PAUSA PRANZO ORE 2:00
  • ripresa: ore 4:30
  • presidente associazione dei palestinesi in sud america
  • anche se non molti se lo aspetterebbero, anche in sud america abbiamo le società di palestinesi in sud america, nel nostro caso siamo riusciti a far chiudere il consolato “israeliano” nel Salvador
  • abbiamo anche associazioni in cui facciamo diverse attività per la cultura palestinese.
  • auguriamo alle altre associazioni di palestinesi nel mondo, di succedere, tutti insieme, per una Palestina libera.
  • MOHAMMAD ABU SHABAN:
  • rappresentante dell’Arabia saudita dei palestinesi: spero che questa conferenza sia un risultato e la realizzazione del nostro sogno, cioè quello di riuscire a tornare in Palestina un giorno.
  • i vostri fratelli dell’arabia saudita vi mostrano la propria solidarietà con la Palestina ogni giorno; e i palestinesi in arabia saudita non dimenticano mai la causa palestinese, e come ogni altro palestinese nel mondo, hanno la fiducia di tornare in Palestina.
  •  
  • 27 FEBBRAIO:
  • ORE 11:00:
  • DOTTOR MAZEN KHEL:
  • Tutto quello che vediamo contro la Palestina ed i palestinesi; dopo anche l’arrivo di Trump e tutti i patti accaduti, non abbiamo comunque nessun tipo di risposta da parte di chiunque.
  • Quindi io direi che noi come palestinesi, dobbiamo farci sentire così che questi capiscano il dolore che loro hanno creato a noi.
  • Chiunque sia dalla parte dei sionisti e approva il loro stato di apartheid ed i propri crimini, non fa parte di noi e né ci dimostra, e ne dimostra i giovani della Palestina.
  • Ovunque si trovino i palestinesi, non sono fermi e non rinunciano all’appoggio e solidarietà con il proprio popolo, per questo dimostrano agli altri il fatto che il nostro è uno stato vero e proprio e che c’è un oppresso da una parte ed un oppressore dall’altra.
  • Un altro problema sono i palestinesi dell’estero, che non hanno la possibilità di vedere né conoscere la propria terra, ed è per questo che abbiamo la possibilità di partecipare ai convegni internazionali ed europei per i palestinesi nel mondo.
  • Per questo dobbiamo sempre unirci in modo da tornare a casa nostra e la nostra terra.
  • Abbiamo molti paesi europei e non, che grazie alla nostra resistenza, sono riusciti a negare l’apertura di ambasciate israeliane
  • Noi da palestinesi non dobbiamo sempre mostrare la nostra solidarietà, e sappiamo che il nostro popolo è un popolo forte e che mai smetterà di supportare i propri diritti e doveri.
  • Gli europei appunto non sanno molto della politica estera, ed è propri per un motivo di mancanza di fonti; per questo dobbiamo imparare a far arrivare la nostra idea da un loro punto di vista a loro comprensibile; in modo che possano comprenderci nel miglior modo possibile, appunto perché noi non possiamo convincerli, ma dobbiamo far si che essi si convincano da soli.
  • Abbiamo però movimenti di persone che si sono convinte e hanno capito il nostro punto di vista e sofferenza, creando associazioni di solidarietà come ad esempio il BDS.
  • E sono loro, che insieme a noi, riusciranno a farci arrivare alla liberazione.
  • MAYSARA MANAS:
  • Voglio iniziare ringraziando voi partecipanti per la vostra presenza, e dobbiamo sapere cosa riguarda la normalizzazione;
  • La normalizzazione dei patti con i sionisti, e coloro che normalizzano questo fatto; sono tutti quelli che approvano ogni tipo di apartheid e terrorismo.
  • Andare contro la normalizzazione è un pensiero che tutti noi dovremmo avere in modo da essere un essere umano e supportare i diritti umani.
  • DOTTOR IYAD SIYAM:
  • Sui profughi palestinesi:
  • Non abbiamo molta differenza tra i palestinesi dell’estero e i palestinesi che fino ad oggi si trovano in Palestina.
  • La questione palestinese ci dimostra che p una questione di diritti umani, di apartheid e di odio.
  • Dal proprio inizio, passa anni e giorni di tortura e oppressione, che fino ad oggi continuano.
  • Quando parliamo di palestinesi all’estero, parliamo di più di meta del popolo palestinese, che vivono fuori, ma non come propria volontà ma per via dello stato di apartheid in cui vivono.
  • Più del 65 percento in cui vivono i palestinesi, si trovano in campi profughi intorno come il libano, Siria e Giordania, e tutto il resto del mondo.
  • Più di un terzo del popolo palestinese sono cresciuti nell’arco della seconda intifada.
  • Ma cosa possiamo fare per far sentire le loro e nostre voci?
  • Noi fino ad oggi facciamo chiaramente sentire le nostre voci ai paesi in cui noi oggi veniamo;
  • Dobbiamo quindi essere uniti, qualsiasi sia la nostra opinione politica in Palestina;
  • Non dobbiamo rinunciare alla nostra identità e cultura, ma tenercela stretta ogni giorno che passa, perché la nostra Palestina non è stata cancellata, e né lo è la nostra cultura e provenienza.
  • La questione palestinese non riguarda solo gaza, Gerusalemme e Sheikh Jarrah, ma è una questione che riguarda la Palestina intera e tutti i palestinesi.
  •  
  • CONFERENZA PER I GIOVANI PALESTINESI:
  • ORE 15:00:
  • ISRAA EL MODALLAL: giornalista.
  • Diamo il benvenuto ai nostri personaggi importanti; iniziamo da:
  • MOHAMMAD SAFFURI:
  • Editore di film:
  • Mi hanno chiesto cosa volessi studiare all’università, ho detto che voglio studiare direttore di film; e a nessuno piaceva l’idea; per cui ho studiato computer science;
  • Ma comunque volevo sempre fare cinema; e ho fatto quello alla fine dopo 3 anni di computer science;
  • Ho iniziato; e vi dico che avevo la preferenza con i drama; raccontando la mia storia personale; perché non avevo mai visto nessuno che volesse fare quello che volessi mostrare io.
  • Anche se all’inizio pensavo che nessuno capisse quello che volessi far arrivare io, ma ho scoperto che ho avuto moltissime persone che mi appoggiassero e sono riuscito anche a vincere i EMMY’S con il mio film ‘’the first’’
  • E ho saputo che il mio prossimo film sarebbe dovuto esser un film sulla Palestina; più precisamente su mio nonno.
  • TOUCH LINE è il nome del film; rappresenta la storia di mio nonno, che voleva giocare nelle nazionali di calcio, come era il proprio sogno, ma non riuscì a realizzarlo per via del sionismo israeliano; esattamente dall’inizio dell’apartheid israeliana; nel 1948.
  • ISRAA FARWANE:
  • direttrice associazione ‘’sanabel per i giovani’’:
  • aiutiamo con progetti umanitari i cittadini e le famiglie di gaza
  • ho pensato di spiegare a coloro che vivono fuori le problematiche di cui i palestinesi e soprattutto i cittadini di gaza, vivono e affrontano ogni giorno.
  • RABII AZD AHMAD:
  • sindaco palestinese della cittadina danese Aarhus.
  • Quando ero piccolo sono andato in Danimarca, e in classe, ho visto che la mappa diceva ‘’israele’’ invece che Palestina.
  • Li ho detto che io mi ricordo che questa si chiama Palestina e nient’altro.
  • Quando poi sono cresciuto, ho detto che devo cambiare l’opinione dei danesi, attraverso manifestazioni, e altre attività che supportino la Palestina per cui mi sono eletto e ho vinto con una votazione altissima anche da parte dei danesi stessi.
  • In modo da arrivare all’elezione, mi sono detto perché non entrare in politica; cosa mi manca da palestinese.
  • Mi hanno poi chiesto di scrivere su di me un libro; e questo da parte di un danese; e io gli ho detto che non ho nessun problema, se non avendo le giuste informazioni sulla Palestina e la mia storia. In futuro stanno anche organizzando di creare un film su di me, la mia storia e i palestinesi stessi.
  • Noi vogliamo che la nostra questione non arrivi solo in Danimarca, ma in ogni angolo del mondo.
  • Noi siamo riusciti ad unire i cittadini di Ramallah con quelli di Aarhus, e tutto quello che facciamo, è per ricordare ai nostri giovani la nostra identità.
  • MOHAMMAD ADNAN:
  • youtuber palestinese e presentatore di calcio.
  • Ho due canali in cui uno per quanto riguarda il calcio; e l’altro per le informazioni generali.
  • Ho studiato giornalismo ma oggi lavoro con il youtube, e vi chiederete perché proprio youtube?
  • Dovete sapere che comunque io riconosco e parlo della Palestina, come dovere di ogni palestinese, nonostante io lavori con youtube; e questo è quello che tutti noi dobbiamo fare; riconoscere i nostri diritti e la nostra cultura qualsiasi lavoro e vita noi abbiamo.
  • AMER DARWISH:
  • Creatore di attrezzi di lavoro come per il giardinaggio e fiamme, attraverso il bluetooth e l’elettronica;
  • Oppure per i fuochi che si potrebbero creare; abbiamo formato uno spegni fuoco anche in questo caso usato attraverso il bluetooth
  • Questo per mostrare come i palestinesi e soprattutto coloro che abitano in campi profughi, hanno passioni, e che con l’aiuto dello studio, si arriva anche a creazioni che possono essere utilizzate da tutti.
  • PRANZO
  • Incontri privati dei vari rappresentanti di ogni paese.
  • FINE CONFERENZA.
  • 27-2-2022
  • GREEN PARK HOTEL , PENDIK; ISTANBUL