Da Ramallah a Nablus, non si arrestano le confische israeliane di terreni palestinesi

Cisgiordania – Imemc, InfoPal. Centinaia di ettari di terreno del territorio di al-Mazra'a al-Gharbiyah, villaggio palestinese nei pressi di Ramallah, sono stati confiscati martedì scorso dalle truppe d'occupazione israeliane. L'area è stata dichiarata “zona militare e chiusa”, pertanto la confisca è stata motivata con scopi puramente militari. Si tratta di terreni coltivati a oliveti.

Stando alla legge israeliana, la terra palestinese può essere espropriata dal governo israeliano per mezzo del ricorso a molteplici motivazioni: se il possessore della terra è considerato “assente”, ovvero se, al momento, non vive su quella terra, se la terra è stata destinata da Israele per edificare colonie, oppure se l'esercito israeliano mira a quella terra per scopi militari.

Il governo israeliano ha già espropriato quasi metà della terra della Cisgiordania e di Gerusalemme Est, e ha eretto il Muro d'Apartheid per gettare cemento sulla terra confiscata. Questo nonostante lo status della terra confiscata sia definito “illegale” dalla legge internazionale e dagli accordi di pace siglati con i palestinesi.

I palestinesi hanno a disposizione 45 giorni utili per presentare ricorso alla corte militare di 'Ofer, situata proprio dentro una colonia israeliana quindi, inaccessibile ai palestinesi.

Sono pochi i casi di vittoria giudiziaria da parte palestinesi. Meno del 5% dei ricorsi ha ottenuto la restituzione della terra confiscata. Il processo si svolge in lingua ebraica, e solo pochi palestinesi la conoscono, alla presenza di legali israeliani ai quali i palestinesi hanno serie difficoltà di accesso dato che non è loro permesso fare ingresso in Israele.

Martedì scorso, i militari israeliani sono arrivati nel villaggio e hanno demarcato il territorio interessato con cartelli e barriere.

Gli oliveti sono una risorsa fondamentale per l'economia palestinese e molte famiglie dipendono dalla vendita delle olive.

Ieri a Qariout (Nablus) i militari israeliani hanno consegnato ai residenti palestinesi notifiche per la confisca di quasi 200 ettari di terra.
Anch'essi hanno 45 giorni per obiettare alla giustizia presso il tribunale israeliano di Salem.

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