Detenuti amministrativi boicottano tribunali israeliani

Ramallah – PIC. Centinaia di detenuti amministrativi palestinesi continuano il loro boicottaggio dei tribunali militari israeliani, e giovedì sono arrivati al 55° giorno consecutivo.

Dall’inizio dell’anno, i detenuti amministrativi hanno lanciato la loro protesta con lo slogan “La nostra decisione è la libertà”.

I detenuti amministrativi si rifiutano anche di incontrare gli investigatori dello Shin Bet, come secondo passo per protestare contro la loro detenzione.

I prigionieri amministrativi hanno affermato che la loro mossa arriva come una prosecuzione degli sforzi palestinesi di lunga data “per porre fine all’ingiusta detenzione amministrativa praticata contro il nostro popolo dalle autorità d’occupazione.

“I tribunali militari israeliani rappresentano un aspetto importante del sistema d’oppressione israeliano”, hanno affermato i detenuti, descrivendoli come uno “strumento barbaro e razzista che ha consumato centinaia di anni della vita del nostro popolo sotto la bandiera della detenzione amministrativa, attraverso tribunali nominali e fittizi – i cui risultati sono già predeterminati dal comandante militare della regione”.

Hanno anche sottolineato che l’uso, da parte di Israele, di tale politica si è ampliato negli ultimi anni per includere donne, bambini e anziani.

Nel frattempo, 900 detenuti nel carcere di Ofer hanno deciso di intraprendere una serie di misure di protesta per affrontare le sanzioni imposte nei loro confronti.

Le iniziative di protesta includono lo scioglimento del sistema di rappresentanza dei detenuti, in cui i prigionieri di diversi partiti politici vengono eletti per rappresentare le richieste di altri compagni nei negoziati con le autorità carcerarie israeliane.

Tuttavia, l’amministrazione carceraria ha minacciato di imporre ulteriori punizioni, comprese multe pesanti.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.