Diario dal Cairo

Diario dal Cairo, di Mostafa Rifai

Domenica 7 luglio.

Non è così facile arrivare alla guerra civile e ciò per tantissime ragioni, tra cui la complessità della posizionestrategica dell’Egitto e la sua importanza a livello internazionale.

La coalizione che ha sostenuto il golpe militare sta vacillando, di fronte all’escalation delle violenze. Il mancato carisma di el-Baradei non riesce a mettere insieme i propri sostenitori per occupare le piazze; in tv, programmi noiosi con personaggi sbiaditi, ripetono tutti lo stesso monologo, nessun programma, nessuna proposta costruttiva, come se volessero riempire un vuoto indefinito o compiacere qualcuno che solo loro sanno chi è! Sembrano attori di terza categoria o comparse che si inciampano con le parole, pappagalli addomesticati, non trapela nulla di spontaneo e tutto è artificioso.
Oggi si gioca una parte molto importante della partita in corso, ma prima di tutto teniamo presente che il Cairo è il cuore degli eventi, dominarlo è fondamentale, il resto del Paese conta molto meno.
Sul terreno, quasi tutto l’Egitto è contro il colpo di stato, governatorati interi con città, province e capoluoghi sono del tutto fuori del controllo dell’esercito e della polizia con manifestanti per le strade.

http://www.youtube.com/watch?v=C803EjsYiLU

Quando ha iniziato a girare la notizia dell’incarico a El Baradei, poi ritirato, di formare un govero, e poi dell’assegnazione della vice-presidenza, molti manifestati pro-golpe che erano presenti a piazza Tahrir si sono divisi e hanno abboandonato la piazza per dirigersi a Nasr City, dove si sono aggregati ai sostenitori del presidente Mursi, così aveva fatto prima di loro Ahmed Mahr, fondatore del movimento 6 Aprile.

L’azione più stupida dei golpisti e della polizia egiziana: l’arresto, sabato sera, di 2 capi tribù, tra i più importanti del Sinai.

http://www.islammemo.cc/akhbar/locals-egypt/2013/07/07/175686.html
Cosa mai fatta prima nella storia del Paese, le cui conseguenze saranno disastrose, il ché significa che il ministro della Difesa sta perdendo il controllo sia di se stesso (vuole reprimere ogni protesta) sia sul terreno.
E’ da tenere presente che tutto il Sinai è sostenitore di Mursi.
Ricordiamo che sono stati 8 gli attacchi contemporanei contro postazioni militari e della polizia, con morti e feriti. Tra questi l’attacco sferrato contro l’aereoprto di al-Arish dove si trovano gli elicotteri dell’esercito.

Lunedì 8 luglio.

Ore 7:43. Questa mattina s’è consumato il massacro di manifestanti pro-Mursi durante il sit-in davanti alla guardia presidenziale.

Altro massacro in corso a Nasr City.

http://www.twsela.com/?p=6805

8:05. A Nasr City, 50 i morti accertati e più di 1000 feriti. 2000 donne sono sotto assedio nella moschea al-Mostafa, davanti alla sede della guardia presidenziale: chi tenta di uscire viene colpito.

Nel massacro compiuto dalla guradia presienziale ci sono 5 bambini.

Foto: due genitori dopo l’uccisione della loro figlia da parte dell’esercito

8:36. Si sta preparando un altro massacro a Giza, vicino all’Università del Cairo. L’esercito sta chiudendo tutte le vie e i ponti che conducono a piazza Al-Nahdha

8:50. L’esercito impedisce l’arrivo di medicinali ai feriti di Nasr City.

Le testate TV che trasmettono le notizie sul campo vengono oscurate immediatamente, anche Al Jazeera

9:08.  Un ex generale ha commentato il massacro, dicendo che il tutto era preparato da almeno da 24 ore; inoltre ha confutato la menzogna dell’esercito e ha invitato la gente a uscire per starda a migliaia: “Gli ufficiali non potranno uccidervi, faranno solo finta per spaventarvi”. E poi ha detto al ministro della Difesa al-Sisi: “Oh Sisi, le armi che hai servono per difendere il popolo, non per ucciderlo!”

9:09. http://www.youtube.com/watch?v=ZLo6H89kxKk

Intorno alla sede della guardia presidenziale sono installate ben 136 telecamere di controllo, perciò nessuno può fare nulla senza essere osservato.

9:49. http://www.youtube.com/watch?v=FLlz2i970-Y

Riprese del massacro alla guardia presidenziale.

10:05. http://www.youtube.com/watch?v=ryQd0OJO_tQ&feature=youtu.be

Un medico descrive la situazione sul campo: è un massacro

L’ultima conferma è di 86 morti

18:23. Cecchino dell’esercito egiziano spara ai manifestanti dall’interno della sede della guardia presidenziale: tra i morti ci sono 8 donne e 5 bambini

18:44. Cronista ucciso con colpo in testa da un cecchino.

19:28. Qui, la convinzione comune popolare è che gli USA, con l’Europa, abbiano pianificato il golpe e lo abbiano fatto finanziare dai paesi arabi.

Ieri è stato riaperto il consolato siriano al Cairo. Oggi hanno vietato l’ingresso nel paese ai rifugiati siriani senza un permesso.

Alcune voci dicono che funzionari israeliani si sono incontrati con i capi che hanno guidato il golpe militare. Tre gioni fa è stato destituito il capo dei servizi segreti, perché lui e il suo apparato erano contrari al golpe e erano fedeli alla legalità e al presidente. Il generale Ali Shahata era un osso duro per Israele. Era lui che guidava i negoziati per la liberazione del soldato israeliano Shalit.

C’è stata anche la comica di El Baradei che ha interrotto la sua conferenza stampa in cui avrebbe dovuto annunciare il proprio incarico da primo ministro, ma poiché l’incarico è stato annullato a sua insaputa, mentre lui parlava, ha dovuto cambiare discorso…

L’altro ieri tutti i giudici scomodi – che si stavano occupando di processi importanti – sono stati sostituti con altri accondiscendenti verso i golpisti, praticamente è stata rimessa al suo posto tutta la ciurma di Mubarak.

21:02. Ultime notizie: a Nasr City e davanti all’Università del Cairo (Piazza Nadha) si trovano più manifestanti di ieri.

La situazione è poco fluida, non trapela nulla e non si può prevedere nulla.

Se i manifestanti riescono a resistere ancora per l’inizio del mese di Ramadan, che cose saranno complicatissime. Non dimentichiamo il fattore spirituale e la determinazione per vendicare i martiri. Alla spinta ideologica si aggiunge quella spirituale, la sensazione dell’ingiustizia e la voglia di non perdere una libertà tanto desiderata e poi goduta per poco tempo e che ora è stata portata via con il tradimento, per ritornare alla repressione di una volta.

21:13. L’uccisione di donne e bambini, nelle manifestazioni, è una cosa nuova per gli egiziani e gravemente sconvolgente. Personalmente ho parlato con persone che erano a favore del golpe, ma dopo le scene dei bambini uccisi hanno cambiato completamente atteggiamento.