Dichiarazione di Toronto: Non si celebri l'occupazione
Lettera Aperta al Toronto International Film Festival:
2 settembre, 2009
Come membri delle comunità cinematografica, culturale e mediatica canadese ed internazionale, siamo profondamente turbati dalla decisione del Toronto International Film Festival di ospitare uno spot celebrativo in onore di Tel Aviv. Contestiamo come il TIFF, intenzionalmente o meno, sia divenuto complice della macchina propagandistica israeliana.
Nel 2008, il governo israeliano e i partner canadesi Sidney Greenberg di Astral Media, David Asper di Canwest Global Communications e Joel Reitman di MIJO Corporation hanno lanciato “Brand Israel”, una campagna pubblicitaria di un milione di dollari che puntava a cambiare la percezione dei canadesi su Israele. Brand Israel evitava di concentrarsi sia sulle guerre aggressive dello stato sionista, sia sui trattamenti che esso riserva ai palestinesi, e focalizzava l’obiettivo sulle sue conquiste nel campo della medicina, della scienza e della cultura. Un articolo su Canadian Jewish News cita il console generale Amir Gissin, secondo il quale Toronto rappresentebbe la città di prova per una promozione da riproporre poi nel resto del mondo. Secondo Gissin, il culmine della campagna sarebbe una partecipazione ad alto livello al TIFF di quest’anno da parte d’Israele. (Andy Levy-Alzenkopf, “Brand Israel set to launch in GTA,” Canadian Jewish News, 28 agosto, 2008.)
E il TIFF ha annunciato che inaugurerà il suo nuovo programma City to City con un filmato su Tel Aviv. Secondo le note al programma scritte dal co-direttore del festival Cameron Bailey, “i dieci film del City to City di quest’anno esporranno le complesse correnti che scorrono nella Tel Aviv di oggi. Prossima a festeggiare il suo 100° compleanno nell’anno in corso, Tel Aviv è una città giovane e dinamica che, come Toronto, celebra la propria varietà.”
L’enfasi sulla “varietà” in City to City è in realtà vuota, data l’assenza di filmografi palestinesi nel programma. Inoltre, ciò che queste note non citano è che Tel Aviv è costruita su villaggi palestinesi distrutti, e che la città di Jaffa, il principale centro culturale palestinese fino al 1948, fu annessa a Tel Aviv dopo l’esilio di massa della popolazione locale. Questo programma ignora le sofferenze di migliaia di ex residenti e loro discendenti dell’area Tel Aviv/Jaffa, che vivono attualmente nei campi profughi dei territori occupati o sono stati dispersi in altri paesi, tra cui il Canada. Osservare la moderna, sofisticata Tel Aviv senza considerare anche il passato della città e le verità dell’occupazione israeliana della Cisgiordania e della Striscia di Gaza sarebbe come declamare le bellezze e gli eleganti stili di vita della Città del Capo o della Johannesburg bianche durante l’apartheid, senza riconoscere le corrispondenti township nere di Khayelitsha e Soweto.
Non protestiamo contro i singoli filmografi israeliani che partecipano a City to City, né suggeriamo in alcun modo che i film israeliani non debbano essere i benvenuti al TIFF. Tuttavia, soprattutto alla luce del brutale assalto lanciato quest’anno su Gaza, ci opponiamo all’utilizzo di un festival internazionale tanto importante per mettere in scena una campagna propagandistica a favore di quello che l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, l’ex presidente USA Jimmy Carter e il presidente dell’Assemblea generale ONU Miguel d’Escoto Brockmann hanno tutti definito un regime di apartheid.
Questa lettera è stata stesa dal seguente comitato ad hoc:
Udi Aloni, filmografo, Israele; Elle Flanders, filmografa, Canada; Richard Fung, video artist, Canada; John Greyson, filmografo, Canada; Naomi Klein, scrittrice e filmografa, Canada; Kathy Wazana, filmografa, Canada; Cynthia Wright, scrittrice e docente universitario, Canada; b h Yael, film e video artist, Canada.
E sottoscritta da:
Ahmad Abdalla, filmografo, Egitto
Hany Abu-Assad, filmografo, Palestina
Mark Achbar, filmografo, Canada
Zackie Achmat, attivista contro l’AIDS, Sudafrica
Ra'anan Alexandrowicz, filmografo, Gerusalemme
Anthony Arnove, editore e produttore, USA
Ruba Atiyeh, documentarista, Libano
Joslyn Barnes, scrittore e produttore, USA
John Berger, autore, Francia
David Byrne, musicista, USA
Guy Davidi, regista, Israele
Na-iem Dollie, giornalista/scrittore, South Africa
Igor Drljaca, filmografo, Canada
Eve Ensler, commediografa e autrice, USA
Eyal Eithcowich, regista, Israel
Sophie Fiennes, filmografa, UK
Peter Fitting, docente, Canada
Jane Fonda, attrice ed autrice, USA
Danny Glover, filmografo e attore, USA
Noam Gonick, regista, Canada
Malcolm Guy, filmografo, Canada
Mike Hoolboom, filmografo, Canada
Annemarie Jacir, filmografa, Palestina
Fredric Jameson, critico letterario, USA
Juliano Mer Khamis, filmografo, Jenin/Haifa
Bonnie Sherr Klein, filmografa, Canada
Paul Laverty, produttore, UK
Paul Lee, filmografo, Canada
Yael Lerer, editore, Tel Aviv
Jack Lewis, filmografo, Sudafrica
Ken Loach, filmografo, UK
Arab Lotfi, filmografo, Egitto/Libano
Kyo Maclear, autore, Toronto
Mahmud Mamdani, docente, USA
Fatima Mawas, filmografa, Australia
Tessa McWatt, Autrice, Canada/UK
Cornelius Moore, distributore cinematografico, USA
Yusry Nasrallah, regista, Egitto
Rebecca O'Brien, produttrice, UK
Pratibha Parmar, produttrice e regista, UK
Jeremy Pikser, sceneggiatore, USA
John Pilger, filmografo, UK
Shai Carmeli Pollak, filmografo, Israele
Ian Iqbal Rashid, filmografo, Canada
Judy Rebick, docente, Canada
David Reeb, artista, Tel Aviv
B. Ruby Rich, critico e docente, USA
Wallace Shawn, commediografo e attore, USA
Eyal Sivan, filmografo e studioso, Paris/London/Sderot
Elia Sulayman, filmografo, Nazareth/Paris/New York
Eran Torbiner, filmografo, Israele
Alice Walker, scrittrice, USA
Thomas Waugh, docente, Canada
Howard Zinn, scrittore, USA
Slavoj Zizek, docente, Slovenia
To add your name to this letter, please send your name, occupation and country to tiff.letter@gmail.com. We will accept signatures until September 8, 2009
For further reading on this issue:
Letter by Canadian filmografo John Greyson on withdrawing his film from the Toronto International Film Festival in protest against City to City:
http://tiny.cc/tiff_open_letter
Response by TIFF co-regista Cameron Bailey to Greyson’s withdrawal and this petition:
http://www.tiff.net/livefromthefestival/openlettercitytocity
Report in Israeli daily Haaretz:
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1110750.htmlspages/1110750.html
Report in Guardian newspaper, UK:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/libertycentral/2009/sep/01/israel-palestine-boycott-film
Statement by the Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel
http://www.pacbi.org/etemplate.php?id=1085etemplate.php?id=1085
Posted by TIFF Open Letter at 8:58 PM