An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Fonti giornalistiche israeliane, incluso il quotidiano Ha’aretz, riportano gli sviluppi della politica di colonizzazione di Israele su terra palestinese.
Secondo la notizia riportata da Ha’aretz, l’amministrazione civile dell’esercito israeliano sta valutando la possibilità di ampliare il margine di libertà decisionale e d’azione dei coloni, riconoscendo loro il potere di aprire strade nella Cisgiordania occupata, se lo scopo è “proteggere la terra demaniale”.
Nel disegno di legge, non si prevede alcuna autorizzazione preventiva per aprire strade in terra battuta, mentre è richiesta nel caso di strade asfaltate.
Questo implica una rimessa di delega ai coloni di confiscare terra e proprietà di palestinesi, prerogativa fino ad ora riconosciuta unicamente al comandante militare della regione centrale. Ma mentre costui ha il potere di confisca motivandola con la costruzione di strade e di infrastrutture di sicurezza a beneficio delle colonie, nei confronti dei coloni, non s’introduce nessuna di queste condizioni.
Essi insomma, saranno liberi di confiscare terra e proprietà di palestinesi.
Hanin Zo’ebi parla di “controllo della politica da parte dei coloni in Israele, parte fondante la politica israeliana, oggi potenti più che mai”.
Il deputato palestinese al parlamento israeliano lo ha dichiarato in occasione della sua partecipazione a una manifestazione organizzata ieri dai palestinesi di al-Khalil (Hebron).
“I coloni non sono marginali nel policy-making in Israele, al contrario, essi costituiscono il nucleo principale e guidano le scelte politche. Coloro che si sentono liberi di aggradire godono del sostegno dei parlamentari.
“I coloni costituiscono un’élite che agisce all’interno del paese, con il razzismo contro palestinesi, cristiani e musulmani, ma anche all’estero.”