Euro-Med monitor: punizione collettiva israeliana contro la Striscia di Gaza

Ginevra-Wafa. “L’escalation di violenze e bombardamenti massicci da parte di Israele, compresi obiettivi civili, senza rispettare il principio di proporzionalità, nella Striscia di Gaza, è assolutamente spaventosa”, ha affermato mercoledì l’Euro-Med Monitor.

Da quando l’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva militare “Operazione guardiani del muro”, crescono le preoccupazioni che Israele intenda continuare il suo attacco, intensificarlo ed espanderne la portata, secondo le raccomandazioni del capo di stato maggiore israeliano, generale Aviv Kochavi.

Gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato decine di siti nella Striscia di Gaza, da lunedì sera, dopo che le fazioni armate palestinesi hanno lanciato diversi razzi contro Israele in risposta agli attacchi delle forze israeliane contro i Palestinesi a Gerusalemme, in particolare quelli nella moschea di Al-Aqsa e il quartiere di Sheikh Jarrah.

Tuttavia, le forze israeliane hanno ampliato la loro risposta colpendo decine di proprietà civili, donne e bambini, bombardando luoghi con molta gente, il che può costituire un crimine di guerra secondo lo Statuto di Roma.

Israele ha preso di mira proprietà civili nella Striscia di Gaza facendo uso sproporzionato della forza militare. In una delle case prese di mira, una donna, Amira Abdel Fattah Subuh, di 58 anni, è stata uccisa. Anche suo figlio, Abd al-Rahman Yusef Subuh, di 19 anni, un giovane disabile che soffriva di paralisi cerebrale dalla nascita, è stato ucciso.

Successivamente, l’esercito israeliano ha annunciato di aver colpito l’abitazione di un comandante di battaglione. Ma le indagini sul campo confermano che non c’era nessuno nell’appartamento colpito al momento del bombardamento, che ha causato la caduta del soffitto dell’appartamento inferiore, uccidendo due cittadini e ferendone altri.

Questo incidente è un esempio della politica di bombardamento israeliano che non tiene conto del principio di proporzionalità. Israele colpisce deliberatamente proprietà civili per far vittime e infliggere danni e perdite materiali come forma di vendetta e punizione collettiva, che è proibita dalle regole del diritto internazionale umanitario, ha affermato Euro-Med Monitor.

Israele potrebbe tornare a questa politica colpendo deliberatamente le case dei civili, come è accaduto in precedenti attacchi, quando centinaia di case sono state distrutte, comprese intere torri residenziali. La stragrande maggioranza è stata colpita alla presenza della popolazione civile.

Martedì, Israele ha ampliato la portata dei suoi bombardamenti e ha colpito strutture economiche come una fabbrica di gelati a est di Gaza e istituzioni educative come la scuola al-Salah a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.

Questi attacchi richiedono un’azione urgente da parte della comunità internazionale per obbligare Israele alle regole del diritto internazionale umanitario. Allo stesso tempo, la Corte Penale Internazionale dovrebbe includere tali violazioni nelle sue indagini su possibili crimini nei Territori palestinesi, ha esortato Euro-Med.

L’articolo 25 del Regolamento dell’Aja relativo alle Leggi di Guerra afferma: “È vietato l’attacco o il bombardamento, con qualsiasi mezzo, di città, villaggi, abitazioni o edifici indifesi”. L’articolo 53 della Quarta Convenzione di Ginevra stabilisce che “Qualsiasi distruzione da parte della Potenza Occupante di proprietà reale o personale è vietata, tranne quando tale distruzione è resa assolutamente necessaria da operazioni militari”.

La distruzione di proprietà senza chiare giustificazioni militari è una grave violazione dell’articolo 147 della Quarta Convenzione di Ginevra e un crimine di guerra ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto della Corte Penale Internazionale.

Anas Aljarjawi, direttore operativo di Euro-Med Monitor, ha affermato che “anche se ci fosse una necessità militare, è responsabilità della potenza occupante rispettare le altre disposizioni previste dal diritto internazionale umanitario”. Ha aggiunto: “Il diritto internazionale umanitario prevede il divieto di danni alla proprietà come ‘misura preventiva’, cioè nei casi in cui il pericolo non è stato ancora verificato. Vieta anche la distruzione di proprietà per ottenere deterrenza, diffondere il terrore tra i civili o per vendetta.

“Colpire e demolire le case di civili da parte di Israele è semplicemente una forma di punizione collettiva dei residenti della Striscia di Gaza, che è una violazione del diritto internazionale umanitario, in particolare dell’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra che afferma: ‘Le pene collettive e allo stesso modo tutte le forme di intimidazione o il terrorismo sono vietati. Il saccheggio è vietato. Le rappresaglie contro persone protette e le loro proprietà sono proibite”.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli