Ex collaboratore di Arafat: combattenti stranieri infiltrati in un campo profughi siriano

Ramallah – Ma’an. I cittadini stranieri che combattono in Siria si servono di un campo profughi palestinese a Damasco come base per combattere il governo siriano, secondo quanto ha affermato sabato un dirigente palestinese.

“Chiamiamo i comitati nel campo e ci riferiscono che gli stranieri sparano a chiunque si muova e che stanno utilizzando il campo e la gente presente come scudi umani per attaccare le forze governative”, ha affermato a Ma’an Bassam Abu Sharif, ex consigliere del defunto leader Yasser Arafat.

“Chiediamo alle Nazioni Unite di dichiarare il campo zona disastrata e inviare forze internazionali per proteggere i civili,” dichiara Abu Sharif in un comunicato.

Ha aggiunto che i combattenti appartengono a diverse nazionalità arabe ed europee.

A dicembre erano scoppiati combattimenti intensi a Yarmouk tra i palestinesi fedeli ad Assad e ribelli siriani, insieme ad una brigata di combattenti palestinesi nota come Liwaa al-Asifah.

I combattimenti si soo intensificati con i ribelli che hanno guadagnato terreno all’interno del campo, costringendo Ahmed Jibril, un leader di spicco del Pplp-Cg, a lasciare la capitale insieme al figlio.

Il 16 dicembre alcuni caccia siriani hanno sparato missili contro il campo palestinese uccidendo almeno 25 persone rifugiatesi in una moschea e costringendo la maggior parte residenti a lasciare il campo.

Coloro che sono rimasti indietro stanno soffrendo per mano dei militanti che li derubano, bruciano le loro case e li aggrediscono, secondo quanto hanno affermato i comitati popolari giovedì, senza specificare quali erano i gruppi armati a operare nel campo.

La Siria ospita mezzo milione di profughi palestinesi, discendenti di coloro che vennero accolti in seguito alla creazione di Israele nel 1948.

Traduzione di Viola Migliori