Fervono i tentativi di insabbiare le responsabilità di Israele

Gaza, Washington – Pal-Info. Sebbene gli forzi a livello internazionale siano particolarmente intensi (dalle indagini sul massacro contro la Freedom Flotilla alla condanna delle politiche israeliane a Gerusalemme), assistiamo ad una kermesse di dichiarazioni decisamente dissonanti tra loro.

Da un lato, personalità del Parlamento europeo richiamano il proprio organismo (l'Unione Europea) ad agire di fronte alle politiche israeliane e a non ricadere nella solita retorica di condanna.

Questi i contenuti dell'appello di Luisa Morgantini, parlamentare europea, in merito alle recenti disposizioni israeliane per l'espulsione da Gerusalemme 8al-Quds), di alcuni deputati palestinesi.

“Quella israeliana è una politica estesa che va dalla confisca delle terre all'espulsione di intere famiglie di palestinesi, dalle demolizioni delle loro abitazioni all'ostilità dichiarata verso personalità e rappresentanti politici e religiosi della comunità palestinese di Gerusalemme. Si richiede un coordinamento a tutti i livelli per arrestare queste politiche, già in stato avanzato. Siamo di fronte a violazioni palesi del diritto internazionale”.

Come interpretare però le posizioni dell'Unione Europea quando invia propri delegati a giustificare in pubblico le 'ombrose' scelte dei rappresentanti dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp)?

Dopo episodi altrettanto gravi come è stato per il Rapporto Goldstone, è accaduto di nuovo.

Il rappresentante di Fatah presso l'Onu, Ibraim Khreishe, oggi, 24 giugno, ha manifestato la propria contrarietà all'istanza turca.

La Turchia aveva fatto richiesta di avviare “una missione internazionale e indipendente per indagare sulle violazioni al diritto internazionale umanitario e ai diritti umani nell'attacco israeliano contro la Freedom Flotilla”.

Perché mai Khreishe dovrebbe screditare la richiesta turca (erano turche le vittime del 31 maggio e turca era la nave attaccata), rilasciando la questione alle Nazioni Unite limitatamente alla loro approvazione [dell'indagine israeliana, ndr]?

“Sarebbe auspicabile rilasciare alle Nazioni Unite la questione di un'indagine che sia immediata, credibile, trasparente e conforme agli standard internazionali”, ha ripetuto Khreishe.

Quale cavillo legale si sta ricercando attraverso l'adozione di simili sottigliezze? La Turchia richiede che ad indagare sia il Comitato per i Diritti Umani dell'Onu, mentre Europa ed Anp si limitano a rilasciare al medesimo organismo internazionale l'approvazione dell'indagine israeliana.

Quale sia la misura legale che si sta perseguendo, con tutta probabilità si sta cercando di salvare la posizione israeliana in ambito internazionale.

E ritorna in mente lo sfortunato Rapporto Goldstone, con cui la popolazione della Striscia di Gaza avrebbe potuto ricevere giustizia.

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