Figlia diciottenne di un prigioniero palestinese lo abbraccia per la prima volta

393625CRamallah-Ma’an. La figlia diciottenne di un prigioniero palestinese, che sta scontando una pena all’ergastolo nelle carceri israeliane, ha avuto la possibilità, domenica 29 agosto, di abbracciare il padre per la prima volta nella sua vita, secondo quanto riportato dall’emittente radiofonica Sawt al-Asra (La Voce dei Prigionieri).

Yara al-Sharabati, la figlia del prigioniero palestinese Ayman al-Sharabati, 49 anni, di Gerusalemme Est, ha ottenuto recentemente il permesso per poter visitare il padre dopo che le era stato negato negli ultimi tre anni.

L’adolescente che, secondo quanto riferito, ha avuto il permesso di poterlo abbracciare per la prima volta nella sua vita in quanto egli è in carcere da prima che lei nascesse.

Al-Sharabati, che si trova nel carcere israeliano di Gilboa, è detenuto dal 6 maggio 1998 ed è stato condannato all’ergastolo per la sua appartenenza alla Brigata dei Martiri di Al-Aqsa, l’ala militare del partito di Fatah, e per aver compiuto un attacco a Gerusalemme che ha provocato la morte di un colono israeliano ed il ferimento di un altro.

Il servizio carcerario israeliano (IPS) ha costantemente negato le visite dei familiari a centinaia di prigionieri palestinesi detenuti in varie carceri israeliane, con alcune famiglie che hanno riferito di esser state trattenute ai posti di blocco israeliani ed obbligate a tornare indietro nei territori occupati, nonostante fossero in possesso di permessi di visita regolari.

Le famiglie palestinesi devono spesso sperimentare il rifiuto o il lungo ritardo delle loro richieste di permessi per poter visitare i prigionieri trattenuti da Israele.

Secondo l’organizzazione per i diritti dei prigionieri Addameer, 7.000 Palestinesi si trovavano nelle carceri israeliane alla fine di luglio, 458 dei quali stanno scontando una pena all’ergastolo.

Traduzione di Aisha T. Bravi