FPLP: il tradimento di Fayyad.

Cisgiordania. Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina ha condannato aspramente le parole pronunciate dal primo ministro Salam Fayyad sul giornale israeliano Haaretz riguardo al diritto al ritorno. Le affermazioni di Fayyad, secondo il Fronte, rappresenterebbero infatti il tradimento dei diritti dei palestinesi e della causa nazionale.

 

In una dichiarazione rilasciata venerdì scorso, l'Fplp ha sottolineato come le affermazioni di Fayyad fossero prive di qualsiasi autorità politica di qualunque tipo. Il diritto al ritorno è sacro e inviolabile, sostiene il Fronte, e i commenti del leader di Fatah violano i diritti nazionali e il consenso palestinese, così come la legge internazionale e i principi base dei diritti umani.

 

Dal canto loro, prosegue il movimento, i profughi palestinesi hanno “la facoltà di ritornare nelle loro case e nelle loro terre, da cui furono cacciati nel 1948”, senza dover aspettare “il futuro stato palestinese”, come ha invece prefigurato Fayyad durante la sua intervista.

In aggiunta, l'Fplp ha chiesto che il primo ministro esiga la liberazione incondizionata di tutti i detenuti e la fine degli attacchi, delle persecuzioni e delle campagne d'arresto ai danni dei combattenti della resistenza, tutte azioni che “non aiuteranno mai a ottenere una reale auto-determinazione o un'indipendenza palestinese”.

Il Fronte popolare ha anche avvertito Fayyad a non intraprendere iniziative che legittimino la sua visione di uno stato costruito “alle spese dei diritti inalienabili dei profughi palestinesi”, commentando che simili azioni sarebbero “ben al di là dei suoi poteri in quanto primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese a Ramallah”.

Il movimento ha poi accusato il politico di “promuovere illusioni che aiutano solo l'occupazione a portare avanti i suoi crimini contro il popolo palestinese, continuando ad attaccarlo e a commettere atrocità, mentre Fayyad e i suoi uomini chiacchierano con le pubblicazioni sioniste riguardo al 'processo di pace' e all'inganno dei negoziati, e incoraggiano ad avere fiducia negli alleati strategici dell'occupazione a Washington”.

All'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e al suo Comitato esecutivo è stato quindi chiesto di “assumersi le proprie responsabilità, rompere il silenzio e denunciare immediatamente la nocività dei commenti di Fayyad per la nostra causa nazionale”.

Un appello è stato rivolto anche al popolo palestinese in patria e in esilio e a tutte le forze sociali e politiche – in particolare il movimento per il diritto al ritorno – , a cui è stato raccomandato di ricordare l'anniversario della Nakba, impegnarsi in forti campagne anti-normalizzazione e “difendere, sostenere e proteggere il diritto al ritorno ovunque”.

 

Il Fronte ha anche dato una grande importanza alla diffusione della storia del popolo palestinese, chiedendo di “rendere noti le ingiustizie storiche e i crimini brutali commessi dall'occupante”.

A conclusione della sua dichiarazione, l'Fplp ha evidenziato la serietà del problema palestinese, ribadendo che “l'inutile 'processo di pace' e la via illusoria dei negoziati devono avere fine” e lasciare il posto a “una strategia palestinese ed araba per la lotta e l'unità, che ponga fine alla crisi nazionale ed affronti le pericolose minacce alla nostra causa e ai diritti nazionali”.

(Fonte: Maan News)

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