Genocidio israelo-occidentale a Gaza, media egemonici e colonizzazione-omologazione del pensiero

Di Angela Lano. Non si ferma il genocidio israelo-statunitense appoggiato dall’Unione Europea e dal resto dell’Occidente egemonico. Non si ferma la vergogna del XXI secolo, dell’Occidente collettivo ingiusto e corrotto, che, si spera, verrà presto spazzato via dal Sud Globale. Non si fermano i massacri dello stato canaglia, e ormai paria, israeliano, il più detestato al mondo, in quanto simbolo ed emblema dell’Egemone (Angloamerica e lobby sionista mondiale) colonizzatore, rapinatore di risorse, guerrafondaio, suprematista e razzista.

Il fatto che nessuna organizzazione legale internazionale – ONU, Tribunale penale e Corte di Giustizia mondiale in testa -, sia riuscita a fermare la mano genocida sionista ci rivela i doppi standard, i due pesi-due misure e il totale fallimento e inutilità della “comunità internazionale”. Ma anche dei politici cosiddetti alternativi delle minoranze parlamentari europee.

Quanto ai media mainstream europei, e occidentali in generale, hanno confermato di essere mezzi canaglia al servizio dell’Egemone e delle corporazioni che lo tengono in vita: nel tempo, il giornalismo corrotto mainstream, e in generale i mezzi di dis-informazione e di intrattenimento globali, hanno plasmato il pensiero di miliardi di umani, anche dell’Oriente Globale, e certamente della gran parte dell’Occidente collettivo, producendo un pensiero colonizzato e suddito molto difficile da individuare e sradicare, una sorta di de-coscienza, un vuoto a perdere che agita schiere di gusci vuoti riempiti a piacere dai “padroni del mondo”. Così anche gli oppressi, le vittime, riproducono spesso forme di pensiero colonizzate e coloniali al tempo stesso, mostrando la ferita terribile che l’Egemone è riuscito a infliggere nella mente di tante persone.

I veleni diffusi dall’egemonia culturale colpiscono anche molti politici “mondialisti” occidentali, quelli delle minoranze parlamentari europee, e diversi noti giornalisti e comunicatori “alternativi”, sempre molto attivi e presenti nei social con migliaia o milioni di clic. Mi domando sempre più spesso se costoro partecipino agli incontri del Sud Globale, cioè del nuovo mondo multipolare, alternativo all’Occidente collettivo colonialista, guerrafondaio e suprematista. Oppure se si limitino ai selfie, alle conferenze e agli incontri autoreferenziali di presentazione dei loro libri e delle loro attività che in nulla contribuiscono al cambiamento, in quanto sono piena espressione del vecchio modello egemonico duro a morire. Non si legge, infatti, di nessuno di loro agli incontri internazionali del Sud Globale e alla importantissima Conferenza multipolare di Mosca, con rappresentanze di Asia, Africa, America Latina e di quella parte di Europa che cerca di uscire dalle fauci dell’Egemone… Spero di sbagliarmi e che ci siano tanti parlamentari italiani negli ormai settimanali forum internazionale su e del Sud Globale, a unirsi alle voci di Madla Mandela, Kemi Seba, Pepe Escobar e a una lunghissima lista di giornalisti, politici, analisti, attivisti, cittadini che stanno partecipando a un mondo multipolare de-egemonizzato e decolonizzato.

Voglio citare, come esempio, alcune dichiarazioni emblematiche rilasciate alla Conferenza multipolare di Mosca:

Mandla Mandela: “è giunto il momento di allontanarsi dal sistema unipolare dominato dall’Egemone, “che continua a sostenere Israele”;

Kemi Seba, rappresentante della leadership africana del futuro: “Stiamo vivendo una ‘guerra teo-politica’”;

Pepe Escobar: “‘Guerra teo-politica’: siffatto concetto riassume perfettamente la simultanea guerra ibrida dell’Occidente contro l’Islam, lo Sciismo, l’Ortodossia cristiana, di fatto ogni religione, ad eccezione della cultura Woke”.

Pepe Escobar: “Il mio suggerimento a tutti gli abitanti del Sud globale: lasciate perdere i media legacy/mainstream controllati dalle oligarchie, sono già morti. Non hanno nulla di rilevante da dire. Il presente e il futuro si affidano ai social media, ai media “alternativi”.

Ovviamente Escobar intende un “certo tipo” di social e di media indipendenti non egemonici legati al Sud Globale, e non a quelli che, ad esempio, vennero utilizzati per le Primavere Arabe made in CIA e MI6 per creare i “cambi di regime” (regime change) voluti da Washington, Londra e Parigi, con l’appoggio di alcuni stati islamici.

E’ dunque sempre più urgente e vitale una decolonizzazione del pensiero, una liberazione intellettuale e mentale dagli schemi egemonici formattanti per dare vita a un nuovo paradigma, a nuove prospettive umanizzanti che rompano le catene materiali, psichiche e intellettuali che ci imprigionano da migliaia di anni. Ma per raggiungere questo stato evolutivo è necessario liberarsi dalla prigione mentale mainstream e dai suoi accattivanti, quanto perversi, modelli che contaminano anche la cosiddetta alternativa. E’ necessario de-contaminare il nostro pensiero…

(Immagine di copertina: Da: https://www.ponzaracconta.it/2023/10/07/lezioni-di-politica-6-legemonia-culturale-tra-destra-e-sinistra/)