Gerusalemme-Ma’an/AFP, Imemc e Quds Press. Lunedì mattina, in occasione della festività ebraica di Sukkot, le forze israeliane hanno invaso il complesso di al-Aqsa e si sono massicciamente dispiegate nei cortili, scatenando scontri con i fedeli palestinesi. Diversi sono rimasti feriti.
Secondo i dati forniti dal ministero dei Beni religiosi dell’Anp, 150 militari israeliani hanno assaltato il sacro luogo islamico e sparato alla cieca granate stordenti e proiettili di metallo rivestiti di gomma. Circa 15 cecchini si sono appostati sul tetto della moschea al-Qibli, mentre le forze in assetto anti-sommossa stazionano nei cortili principali.
Le truppe israeliane hanno aggredito i Palestinesi con bastoni.
Testimoni hanno raccontato che le forze israeliane hanno chiuso con catene le porte della moschea al-Qibli e hanno evacuato con la forza i fedeli attraverso la porta di Hatta. I soldati hanno usato martelli pneumatici e saldatori per rimuovere le finestre della moschea, lanciando poi all’interno granate a percussione.
L’attacco israeliano ha scatenato un incendio all’entrata principale della moschea, ma i vigili del fuoco del dipartimento dei Beni religiosi sono riusciti a spegnerlo prima che si propagasse.
Mentre i soldati costringevano i fedeli musulmani a lasciare il complesso sacro, decine di fanatici ebrei si radunavano nei pressi e marciavano nei cortili di al-Aqsa sotto massiccia scorta militare e di polizia.
Scontri sono scoppiati anche domenica, a seguito dell’invasione israeliana del complesso.
La festa ebraica di Sukkot, o dei Tabernacoli, commemora “il viaggio attraverso il Sinai verso la Terra Santa, dopo l’Esodo dalla schiavitù in Egitto”.