Gerusalemme est: terreni palestinesi rivendicati dai coloni

Cisgiordania – Maan. Importanti personalità di Fatah si sono radunite ieri sera per impedire a un gruppo di coloni israeliani di occupare una casa nel quartiere di Gerusalemme est di Shaykh Jarrah: lo ha riferito il ministro per gli Affari di Gerusalemme del governo di Ramallah, Hatem ‘Abd al-Qader.

Secondo quanto riportato, i coloni, accompagnati dalle forze israeliane, erano sul punto di appropriarsi di un’abitazione che consideravano abbandonata. La casa risulta tuttavia appartenere al palestinese Sulayman Hejazi, che possiede gli atti del terreno sul quale la casa è stata costruita negli anni ’40 del secolo scorso.

Sei membri di Fatah, tra cui il ministro ‘Abd al-Qader e il portavoce di Fatah a Gerusalemme Dimitri Deliani, si sono così piazzati nei pressi dell’edificio, rivendicandolo come proprietà palestinese e quindi da non occupare. Nonostante accese discussioni abbiano avuto luogo tra gli uomini di Fatah, i coloni e i soldati, non sono stati riportati scontri.

“Guardiamo con preoccupazione a incidenti simili [riferendosi alle occupazioni illegali da parte dei coloni], chiaramente incoraggiati e sostenuti dalle forze israeliane” ha dichiarato ‘Abd al-Qader subito dopo l’accaduto.

Il caso della terra di Hejazi è già stato esposto alla Corte suprema israeliana, ha aggiunto. Le procedure per stabilire a chi assegnare la proprietà cominceranno a settembre, e il verdetto determinerà il destino di questa e di diverse altre case costruite sulla terra in questione. I coloni sostengono infatti di esserne stati i proprietari prima del 1948, nonostante i palestinesi residenti nell’area posseggano atti e carte che indicano il contrario. Le parti in causa presenteranno i loro documenti all’udienza che si terrà tra due mesi.

Per quanto riguarda il tentativo di occupazione effettuato ieri dai coloni, ‘Abd al-Qader considera la polizia israeliana direttamente responsabile del loro comportamento illegale e dei loro ripetuti assalti alle proprietà della zona.

“Finora i coloni hanno fallito nei loro sforzi – ha affermato il portavoce Deliani – , ma nelle ultime tre settimane li hanno raddoppiati per prendere possesso di quest’edificio.”

Mentre la comunità internazionale chiede uno stop incondizionato alla costruzione d’insediamenti, Daliani ha quindi rivolto un appello ai governi e alle istituzioni perché si occupino delle azioni coloniche illegali e dei tentativi di espandere gli insediamenti ed espellere i palestinesi.

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