Beirut – InfoPal. La fondazione Gerusalemme internazionale ha svelato l’esistenza di un nuovo piano israeliano che punta alla costruzione di un museo ebraico nella parte nord-occidentale della piazza al-Buraq [la piazza del Muro del pianto, ndr], nelle immediate vicinanze della Moschea al-Aqsa.
La fondazione, in un comunicato emesso dalla sua sede di Beirut, ha infatti precisato che “l’occupazione ha confiscato tre dunum1 di terreno” a questo scopo, e che il piano rappresenta “un passo nuovo e concreto nell’attuazione del progetto di ‘sviluppo’ della piazza di al-Buraq, annunciato ufficialmente dall’occupazione il 22/10/2010” e mirante alla ridefinizione dell’aspetto ‘estetico’ della piazza stessa, “sulla base della visione ebraica”.
In questo contesto, prosegue la fondazione, Israele – fra le altre cose – ha intenzione di “distruggere la strada che conduce alla Porta dei Marocchini, ampliare la piazza perché possa contenere le ‘donne ebree che pregano’, costruire nuovi parcheggi e scavare un tunnel che porti al cosiddetto ‘quartiere ebraico’.”
Gerusalemme internazionale ha quindi affermato che tutto questo rientra nei tentativi israeliani d’inventare sempre nuovi segni distintivi di “ebraicità”, in modo da “dare l’impressione che la città di Gerusalemme contenga molti più simboli culturali ebraici che islamici o cristiani”, e dunque promuovere “il cosiddetto ‘diritto storico degli ebrei’” sulla città.
L’associazione si è quindi rivolta a tutte le istituzioni che si sono recentemente mobilitate contro la distruzione del ponte della Porta dei Marocchini, e ha chiesto loro di opporsi anche a questo nuovo piano; ha poi domandato a tutto il mondo arabo e islamico di unirsi alla mobilitazione, affinché Gerusalemme non si trasformi nella “Yerushalayim” ebraica, e ha assicurato che l’occupazione “non riuscirà a cancellare la storia della Gerusalemme araba ed islamica, per quanto storpi i suoi simboli e cerchi d’inventarne altri di natura ebraica”.