Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. La Fondazione al-Aqsa per il patrimonio storico-religioso denuncia il proseguimento dell’opera di distruzione da parte di Israele di strutture e palazzi storici ad al-Quds (Gerusalemme).
Si tratta di edifici risalenti al periodo della dominazione islamica omayyade, ‘abbaside e ottomana, tra cui anche uno destinato all’istruzione e datato al periodo ayyubide.
Nel corso degli ultimi cinque anni, l’Autorità per le Antichità di Israele ha tentato di mascherare i suoi piani di colonizzazione nella parte ad ovest dell’area sacra, nella città vecchia, ad appena cento metri di distanza dalla moschea di Al-Aqsa. Quest’area fa parte del quartiere al-Mugariba, la cui distruzione totale avvenne l’11 giugno del 1967, con l’occupazione israeliana.
La presunzione di aver rinvenuto importanti siti archeologici del periodo ebraico in città è ciò che Israele utilizza per giustificare colonizzazione ed espulsione di palestinesi. Qui le autorità d’occupazione israeliane pianificano di erigere un centro ebraico di cinque piani per intitolarlo “Casa del patrimonio”.
Si legge nell’allarmante comunicazione proveniente dalla Fondazione al-Aqsa: “Ciò che resta oggi della presenza islamica è solo una piccolissima parte della reale testimonianza storica. Israele ha rimosso gran parte della nostra presenza nella storia storica e ha ridimensionato l’importanza degli edifici islamici, 1.400 anni di storia, di cultura arabo-islamica”.
“Pur di negare la nostra identità storica, Israele concentra testimonianze storiche diverse da quelle arabo-islamiche, come la Romana, ad esempio”.
Nell’appello, la Fondazione al-Aqsa chiede ad organizzazioni e realtà internazionali di intervenire per fermare l’occupazione e la pulizia entica ad opera di Israele contro persone e patrimonio storico-culturale che sono parte integrante dell’identità del popolo palestinese.