‘Guerra elettronica alla Palestina’ da adesione all’Unesco

Ramallah – Ma’an. Domenica, il capo delle telecomunicazioni palestinesi ha affermato che gli hacker hanno intensificato i loro attacchi a siti e server palestinesi da quando la Palestina è entrata a far parte dell’Unesco, tre mesi or sono.

Parlando al programma televisivo “Facing the Media”, dell’emittente palestinese PA TV, il direttore esecutivo della Paltel, Ammar al-Ikir, ha dichiarato che “è in atto una vera e propria guerra elettronica contro la Palestina, iniziata dopo l’ingresso del Paese nell’Unesco”.
Ha poi fatto appello alle compagnie competenti attive in rete affinché collaborino alla protezione dei domini palestinesi dagli attacchi degli hacker.

Un certo numero di banche palestinesi sono state recentemente oggetto di attacchi informatici, che fortunatamente non hanno avuto successo.

Partecipando al medesimo programma, Mashhur Abour Dakka, ministro per le telecomunicazioni palestinesi, ha affermato che il 99% degli attacchi informatici finora sferrati sono stati neutralizzati con successo, e che quindi solo i pochi restanti sono riusciti ad andare a segno.

Paltel, in una dichiarazione rilasciata mercoledì, ha affermato che il servizio stava subendo “interruzioni” che causavano il rallentamento della connessione. Nella settimana precedente, inoltre, molti siti d’informazione palestinesi, compresi alcuni affiliati a Ma’an, erano stati temporaneamente chiusi dagli hacker.

“Questo attacco non sarà l’ultimo e certo gli hacker non si fermeranno”, ha affermato Abou Dakka, definendo una “enorme danno” quanto avvenuto nella giornata di mercoledì, in cui gli hacker sono riusciti ad avere la meglio sui correnti sistemi di protezione adottando nuove tattiche.

Il ministro ha avviato colloqui serrati con le compagnie di telecomunicazioni allo scopo di impedire nuovi attacchi. Ha inoltre dichiarato che “chiunque verrà sorpreso o si troverà coinvolto in attività di sabotaggio informatico, sarà punito secondo la legge”.