“Hamas deve riconoscere Israele”, dicono i dirigenti egiziani

Washington-Ma’an. Hamas deve riconoscere l’esistenza di Israele se i palestinesi vogliono che le loro speranze di avere un proprio stato possano continuare, ha affermato la settimana scorsa l’ex ministro degli Esteri egiziano Amr Mussa.

“E’ normale per i palestinesi la riappacificazione”, ha detto Mussa riferendosi al recente accordo raggiunto tra i militanti di Hamas, che amministrano la Striscia di Gaza, e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina.

Tuttavia, “io credo che Hamas dovrebbe accettare l’Iniziativa Araba del 2002, cioè la mappa della normalizzazione e del riconoscimento dello stato di Israele, assieme alla creazione dello stato palestinese, e al ritiro dai territori occupati”, ha asserito.

“Se Hamas facesse questo, sarebbe un’ulteriore passo verso una politica più favorevole per tutti i palestinesi e nei riguardi del conflitto israelo-palestinese”.

Hamas e l’OLP, che è dominato dal partito di Fatah del presidente Mahmoud Abbas, hanno firmato, a sorpresa, un accordo di riconciliazione il 23 aprile nel tentativo di far cessare anni di aspra e talvolta sanguinosa rivalità.

Secondo i termini dell’accordo, le due parti dovrebbero lavorare insieme per formare un “governo indipendente” di tecnocrati, presieduto da Abbas, che dovrebbe spianare la strada verso le successive elezioni.

L’Iniziativa di Pace Araba del 2002 fu lanciata dall’Arabia Saudita e, di rimando, dalla Lega Araba.

Secondo questo piano, gli stati arabi dovrebbero dar vita a tutte le relazioni diplomatiche con Israele in cambio del ritiro dalla terra da esso occupata nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, oppure concordando scambi di territori.

Mussa, che è stato uno dei più importanti diplomatici egiziani dal 1991 al 2001 prima di diventare Segretario generale della Lega Araba fino al 2011, è vicino all’ex-capo militare Abdel Fattah al-Sissi, che punta a vincere le elezioni del prossimo mese in Egitto.

L’Egitto, che in passato era vicino a Hamas, ha sviluppato sempre più ostilità verso questo movimento dopo che i militari egiziani hanno deposto il presidente musulmano Mohammed Morsi.

L’anno scorso, una corte egiziana ha bandito Hamas e ha ordinato la sospensione di tutte le attività del gruppo.

Abbas lunedì 5 maggio ha avuto colloqui “positivi” col capo di Hamas, Khaled Mashaal, a Doha, durante il primo incontro dopo la loro intesa di unione del mese scorso, hanno affermato funzionari palestinesi.

Tuttavia, uno dei leader di Hamas, Mousa Abu Marzouq, ha insistito, all’inizio della settimana scorsa, sul fatto che, nonostante l’unione, il suo gruppo non riconoscerà mai Israele.

“Noi non riconosceremo l’entità sionista”, ha affermato in una conferenza stampa tenutasi a Gaza.

Israele non ha mai riconosciuto il diritto all’esistenza di uno stato palestinese e molti membri della Knesset, dell’attuale governo israeliano, si oppongono apertamente alla sua creazione.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi