Hawatmeh riconfermato alla guida del Fdlp per il 44° anno consecutivo

Gaza-InfoPal. Nayef Hawatmeh è stato rieletto Segretario Generale del Fronte democratico per la Liberazione della Palestina (Fdlp). Lo ha reso noto la dirigenza del movimento in una conferenza stampa tenuta giovedì 21 febbraio, a Gaza, alla conclusione del VI Congresso nazionale, nel quale sono stati discussi temi di natura normativa, politica, finanziaria e programmatica. Oltre alla rielezione del Segretario Generale, il movimento palestinese ha eletto due Vicesegretari generali e i membri dell’ufficio politico.

Nayef Hawatmeh, 78 anni, di origine giordana, presiede l’organizzazione sin dalla sua fondazione, a febbraio del 1969.

Durante il suo congresso, il Fronte ha invitato ad adottare una nuova strategia di lotta, dopo la promozione della Palestina a “Stato non membro” presso l’Onu, e chiudere definitivamente la pagina degli inutili negoziati, aprendo un nuovo orizzonte politico, basato sulla lotta per la realizzazione dello Stato palestinese indipendente e con piena sovranità, che riconosca il diritto al ritorno nelle case e le proprietà, cui i profughi palestinesi furono costretti ad abbandonare nel 1948.

Esso ha inoltre esortato ad adottare una strategia nazionale per la difesa di Gaza, a livello politico, militare, amministrativo e di sicurezza, al fine di stabilire un equilibrio relativo che garantisca alla resistenza palestinese di superare il potere di deterrenza israeliano.

Nell’ambito del VI Congresso nazionale sono stati eletti 115 membri del 9° Comitato centrale del movimento, il 35% dei quali sono entrati per la prima volta a farne parte, mentre la percentuale delle donne è stata del 23%. L’Fdlp ha delegato al nuovo Comitato il compito di formare una Commissione di controllo centrale in tutte le regioni, adottando un meccanismo democratico per valutare i candidati, e ribadendo che la Commissione in questione rappresenta il pilastro fondamentale per lo sviluppo del controllo democratico in tutto il paese.

Il nuovo Comitato centrale, che ha rinconfermato Hawatmeh alla guida dell’Fdlp, ha eletto Qais Abdul Karim (Abu Laila) e Fahd Suleiman come due Vicesegretari generali. Ha inoltre eletto i membri dell’ufficio politico del movimento: Taysir Khaled, Saleh Zeidan, Hisham Abu Ghosh, Ramzi Rabah, ‘Ali Faisal, Abdul Ghani Hallo (Abu Khaldun), Mageda al-Masri, Khaldat Hussein, Mu’tassim Hamada, Mohammad Khalil (Abu Sa’ado), Ibrahim Abu Hijleh, Saleh Nasser (Abu Nasser), Mohammed Salame, Khaled Atta e Ziad Jarghoun.

Dal canto suo, Saleh Zeidan, membro dell’ufficio politico, ha affermato che il comunicato emesso alla conclusione dei lavori del VI Congresso nazionale del Fronte ha reso gli omaggi al popolo palestinese nei campi profughi della Siria, dicendosi a loro fianco nella tragedia che li ha colpiti, portando migliaia di loro ad abbandonare le proprie case, e minacciando di distruggere il tessuto sociale e il ruolo nazionale dei rifugiati in Siria.

Egli ha sottolineato la necessità che i campi profughi mantengano la propria neutralità, rifiutando la loro militarizzazione e trasformazione in zone di combattimento, e ribadendo la necessità di non coinvolgere la causa palestinese nella crisi interna siriana. E ha invitato ad adottare tutte le misure necessarie al rientro degli abitanti dei campi e fornire tutti gli aiuti per garantire la loro stabilità e sicurezza.

L’Fdlp, in conclusione del suo congresso, che avviene in condizioni complicate, sia a livello palestinese che arabo, ha ribadito l’intenzione dei suoi leader e membri, in Palestina e in tutto il mondo, di proseguire la lotta, con un programma nazionale basato sui diritti al ritorno, all’autodeterminazione, all’indipendenza e alla sovranità, e sotto la bandiera dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina), l’unico rappresentante legittimo del popolo palestinese, autorizzato a rivendicare i suoi legittimi diritti. Ciò nonostante la difficile situazione attraversata dal popolo e dal Movimento nazionalista, palestinese e arabo, e tutte le forze amiche che lottano per la pace.

Il congresso ha visto la partecipazione di 450 delegati, eletti secondo il regolamento interno del movimento, che rappresentano i 50 mila membri delle varie organizzazioni facenti parte del Fronte, il 60% dei quali provengono dai territori palestinesi, e il 40% dall’estero.