Wafa. Il ministero delle Telecomunicazioni e delle Tecnologie dell’informazione ha denunciato la decisione del governo israeliano che permetterebbe alle compagnie telefoniche di espandere la copertura 4G nella Cisgiordania fino al 95%, ignorando così le leggi internazionali e i diritti legittimi dei palestinesi.
Il ministro Ishaq Sider ha affermato in un comunicato che il ministero sta seguendo da vicino la questione con le autorità competenti, compresa l’Unione Internazionale per le Telecomunicazioni e l’ufficio del Quartetto per il Medio Oriente, e che andrà nei tribunali internazionali per mettere fine a questa esplicita trasgressione con cui Israele mira a distruggere l’economia palestinese e le aziende di telecomunicazioni palestinesi, in quanto impedisce lo sviluppo del settore tecnologico palestinese.
“Mentre i palestinesi sono ancora privi oggi delle reti 4g e 5g, il governo israeliano continua a imporre un fatto compiuto in terra e nel cyberspazio, cosa che noi consideriamo una violazione e un furto delle risorse del popolo palestinese”, ha dichiarato, spiegando che tale grave atto non è il primo da parte di Israele e che è parte di una politica che mira al controllo delle frequenze palestinesi e delle loro risorse, necessarie per far funzionare moderni servizi di tecnologie per la comunicazione.
Il ministero ha lanciato un appello a tutti gli enti internazionali rilevanti per agire immediatamente e fermare Israele.
Il CEO di Palestine Telecommunications, Ammar Aker, ha detto che la decisione da parte di Israele di espandere la copertura delle reti 4g nei Territori palestinesi equivale ad un’invasione del mercato palestinese da parte di quelle aziende e ad un tentativo di legittimare gli insediamenti trattandoli come parte di Israele.
Aker ha aggiunto che la politica israeliana è quella di sostenere l’occupazione di tutto ciò che è palestinese e le frequenze radio non fanno eccezione. In particolare, l’occupazione israeliana continua a negare alle aziende palestinesi il diritto di utilizzare i servizi 4g e 5g, privando gli abbonati palestinesi dei vantaggi degli stessi servizi offerti dalle compagnie israeliane, danneggiando la competitività delle aziende palestinesi.
Aker ha chiesto alla comunità internazionale di mettere un freno a tali politiche obbligando Israele ad obbedire alle leggi internazionali che governano il lavoro del settore delle telecomunicazioni e a trattenersi dall’imporre un fatto compiuto con la forza.
Il CEO della compagnia palestinese Ooredoo-Palestine Telecommunications, Dergham Mari, ha detto che questo passo dà un vantaggio competitivo alle aziende israeliane e infligge un grave danno al settore delle telecomunicazioni palestinesi, considerato un pilastro dell’economia locale, che sta già soffrendo un fermo sull’utilizzo delle ultime tecnologie, in particolare le reti 4g e 5g e la scarsità di frequenze garantite alle aziende palestinesi.
Mari ha aggiunto che continueranno a chiedere il diritto alle reti 4 e 5g, sottolineando che l’azienda è pronta ad investire decine di milioni di dollari sul lancio del servizio non appena sarà concesso.
Traduzione per InfoPal di Giulia Barbini