Pretoria-Ma’an. Il Congresso Nazionale Africano (African National Congress, ANC), il partito al governo del Sudafrica, ha votato martedì a favore della riduzione della rappresentanza diplomatica sudafricana in Israele per protestare contro l’occupazione della Palestina.
La decisione, presa durante la Conferenza politica nazionale del partito, è stata definita una “grande vittoria per i diritti umani e per la popolazione della Palestina”, secondo una dichiarazione rilasciata mercoledì dalla sede provinciale dell’ANC.
La risoluzione “Oliver Tambo”, che prende il nome dalla figura di spicco del movimento contro l’apartheid che servì come presidente dell’ANC tra il 1967 e il 1991, afferma che l’obiettivo del ridimensionamento dell’ambasciata sudafricana in Israele è quello di “inviare un messaggio incisivo contro la continua occupazione illegale dei territori della Palestina da parte di Israele, e contro i continui abusi dei diritti umani ai danni della popolazione palestinese”.
“La risoluzione è la posizione più forte e più chiara adottata dall’ANC nella sua storia di partito governante per quanto riguarda il conflitto israelo-palestinese”, ha scritto l’ANC.
“Crediamo che quelli di noi che chiedono riduzioni, sanzioni e altre azioni contro l’apartheid, Israele e altri regimi oppressivi stiano seguendo le orme di Tambo”.
“Non ci illudiamo che Israele e la sua lobby (non) tenteranno di esercitare pressioni sull’ANC, ma questo movimento potente continuerà a promuovere invariabilmente gli interessi e la solidarietà del nostro popolo. Che Israele non osi interferire con la nostra politica locale, ma che costruisca una giusta pace con i palestinesi”.
L’ambasciatore palestinese in Sudafrica, Hashem Dajani, ha accolto con favore la decisione, definendola una “mossa avanzata per fare pressione sul governo di apartheid di Israele, affinché ponga fine all’occupazione dello stato della Palestina”.
Dajani ha aggiunto che la mossa sarebbe un riconoscimento del diritto palestinese all’autodeterminazione e alla condizione di stato indipendente.
Il Sudafrica è da lungo tempo solidale con il popolo palestinese, a causa dei paralleli tra l’occupazione israeliana e il decennale regime africano di apartheid.
Un personaggio rispettato a livello mondiale, il presidente del Sudafrica Nelson Mandela, occupa un posto speciale nel cuore della Palestina per la posizione che assunse in merito al conflitto israelo-palestinese, quando nel 1997 dichiarò che “la nostra libertà non sarà completa senza la libertà dei palestinesi”.
Traduzione di Simona Pintus