Il primo ministro israeliano mette in guardia Unilever sulle “gravi conseguenze” della decisione di Ben & Jerry

MEMO. Martedì, Israele ha avvertito il gigante dei beni di consumo Unilever Plc delle “gravi conseguenze” della decisione di Ben & Jerry’s di interrompere la vendita di gelati nei Territori occupati da Israele e ha esortato gli Stati Uniti a invocare leggi anti-boicottaggio, riferisce Reuters.
L’annuncio di lunedì ha seguito la pressione pro-palestinese sulla società con sede nel Vermont in relazione ai suoi affari in Israele e negli insediamenti ebraici in Cisgiordania, gestiti dal 1987 attraverso un partner licenziatario, Ben & Jerry’s Israel.
Ben & Jerry’s ha detto che non rinnoverà la licenza alla scadenza del prossimo anno e che sarebbe rimasto in Israele con un accordo diverso, senza vendite in Cisgiordania, tra le aree in cui i palestinesi cercano di creare lo Stato.
L’ufficio del primo ministro israeliano Naftali Bennett ha dichiarato in una nota di essersi lamentato con l’amministratore delegato di Unilever, Alan Jope, della “evidente misura anti-israeliana”.
“Dal punto di vista di Israele, questa azione ha gravi conseguenze, legali e non, e si sposterà in modo aggressivo contro qualsiasi misura di boicottaggio contro i civili”, ha detto Bennett a Jope in una conversazione telefonica, secondo l’ufficio del premier.
Unilever non ha risposto immediatamente.
La maggior parte delle potenze mondiali considera illegali gli insediamenti israeliani.
Avi Zinger, amministratore delegato di Ben & Jerry’s Israel, ha affermato di non essere disposto a rifiutare di vendere il gelato ai cittadini israeliani negli insediamenti e gli è stato legalmente impedito di farlo.
“Quindi, quando loro (Ben & Jerry’s) si sono resi conto che non c’era modo di fermarlo, hanno deciso di non rinnovare il mio contratto”, ha detto a Reuters.
Gilad Erdan, ambasciatore di Israele a Washington, ha affermato di aver sollevato la decisione di Ben & Jerry’s in una lettera a 35 governatori statunitensi i cui stati hanno legiferato contro il boicottaggio di Israele.
“Devono essere intraprese azioni rapide e determinate per contrastare tali azioni discriminatorie e antisemite”, si legge nella lettera, twittata dall’inviato, che ha paragonato il caso all’annuncio di Airbnb del 2018 che avrebbe rimosso le proprietà in affitto degli insediamenti.
Airbnb ha annullato tale decisione nel 2019 a seguito di sfide legali negli Stati Uniti, ma ha affermato che avrebbe donato i profitti delle prenotazioni negli insediamenti a cause umanitarie.
I palestinesi hanno accolto con favore l’annuncio di Ben & Jerry. Vogliono le loro Cisgiordania, Gerusalemme Est e Striscia di Gaza per un futuro Stato. Israele considera tutta Gerusalemme la sua capitale, uno status non riconosciuto a livello internazionale. Gaza è “controllata” dagli islamisti di Hamas (che vinsero regolari e democratiche elezioni nel 2006, ndr) che rifiutano la convivenza con Israele. Orna Barbivai, ministro dell’Economia israeliano, ha pubblicato un video in cui gettava nella spazzatura una vaschetta di Ben & Jerry’s. Ayman Odeh, un parlamentare dell’opposizione della minoranza araba israeliana, ha twittato un’immagine di lui sorridente mentre scavava nella sua stessa vaschetta.

Traduzione per InfoPal di Lorenzo Poli