Incontro con Israele e Usa? Fratelli Musulmani egiziani smentiscono

Incontro con Israele e Usa? Fratelli Musulmani egiziani smentiscono
Foto: Wattan.

Agenzie. Il quotidiano israeliano Ha’aretz aveva riportato ieri l’annuncio dato da una delegazione parlamentare della Fratellanza Musulmana in cui veniva chiarito che il gruppo egiziano non avrebbe partecipato alla riunione prevista fra una settimana a Washington e organizzata dal ministro degli Esteri israeliano.

Secondo Ha’aretz, della delegazione parlamentare egiziana avrebbero fatto parte rappresentanti dei Fratelli Musulmani nel parlamento egiziano, tra i quali anche Mohammed ‘Asmat Sadaat, nipote dell’ex presidente Anwar.

L’incontro era stato preparato dall’ambasciatore israeliano in Egitto Yaakov Amitai con la mediazione statunitense. Lo scopo della riunione proposta sarebbe stato l’avvio di rapporti tra Israele e la Fratellanza Musulmana insieme ad altri attivisti egiziani del post-rivoluzione.

Il ruolo del ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, nell’organizzazione dell’incontro in America sarebbe stato quello di nominare i membri della delegazione israeliana: Ruhama Avraham, Hamad Amar e Yitzhak Vaknin, tutti deputati di Kadima.
Alcune fonti vicine all’ufficio degli Esteri israeliano riportano l’imbarazzo per il fallimento dell’organizzazione della riunione, giustificandolo con le critiche interne a Israele.

Il presidente della Knesset, il parlamento israeliano, Reuven Rivlin, non avrebbe gradito la composizione della delegazione israeliana fatta da Lieberman. Secondo Rivlin, i tre deputati proposti sarebbero privi di un’esperienza consolidata in questioni di politica internazionale e pertanto non sarebbero stati in grado di fare gli interessi internazionali di Israele.

Rivlin aveva consigliato la seguente composizione: Lieberman agli Esteri, Roni Bar-On alla Sicurezza e l’ex ministro Avishai Braveman alla guida del gruppo. Ma i due avrebbero respinto l’incarico.

“La riunione sarebbe stata annullata – stando ad Ha’aretz -, a causa della pubblicazione anticipata sulla stampa della composizione della delegazione, come pure per la formale comunicazione che i nominati avrebbero ricevuto”.

La pubblicazione dell’evento avrebbe costretto gli israeliani alla sua cancellazione. Carmel Schama, deputato del Likud che avrebbe dovuto far parte del gruppo, ha dichiarato: “La fuga di notizie circa la riunione ha provocato maggiore imbarazzo agli Usa che non ai Fratelli Musulmani. Si sarebbe dovuto mantenere il massimo riserbo sull’incontro. Israele ha perso una grande opportunità di instaurare un dialogo per via diretta (con la Fratellanza Musulmana) su questioni come gas e immigrazione”.

I Fratelli Musulmani egiziani negano ogni veridicità della notizia relativa all’incontro a Washington. Il leader Ibrahim Munir parla di “linea rossa” su un materia che resta “fuori da ogni discussione”.

“Non è affatto vero – ha detto Munir -, anche se il candidato Mursi vincesse le elezioni presidenziali, la Fratellanza continuerebbe a tenersi lontana da incontri di questo tipo, soprattutto con Israele.

“La Fratellanza Musulmana è un’organizzazione islamica avulsa da qualunque accordo internazionale e, soprattutto, la Palestina non è negoziabile”.

Wattan

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