IOA sfollano gerosolomitani e demoliscono le loro case nella città santa

Gerusalemme/al-Quds. Mercoledì, l’autorità d’occupazione israeliana (IOA) ha sfollato una famiglia palestinese dopo aver demolito il loro condominio nel quartiere di Gerusalemme Est di Silwan, a sud della moschea di al-Aqsa.

Secondo fonti locali, in quell’edificio, che la municipalità israeliana ha raso al suolo con il pretesto della costruzione abusiva, vivevano 50 persone, compresi bambini, della famiglia di al-Husseini.

L’IOA ha anche costretto lo stesso giorno un cittadino di Gerusalemme a iniziare a demolire la propria casa a sue spese nel quartiere di Jabel Mukaber, Gerusalemme Est, sostenendo che era stata costruita senza permesso.

Il proprietario, Diaa Hisham, aveva già ricevuto un avviso dal comune israeliano che gli ordinava di demolire la sua casa a Jabel Mukaber. Ha dovuto attenersi al provvedimento per evitare di pagare al comune spese di demolizione esorbitanti e multe.

Centinaia di case di Gerusalemme sono minacciate di demolizione o appropriazione come parte dei piani di ebraicizzazione israeliani nella città santa occupata.

I gerosolimitani non hanno altra scelta che costruire senza licenze perché non ci sono mappe strutturali che rispondano al naturale aumento del loro numero.

L’IOA impone anche restrizioni edilizie ai nativi palestinesi a Gerusalemme Est e rende loro difficile ottenere licenze edilizie.

Si ritiene che la demolizione sistematica delle case palestinesi nella città santa da parte di Israele miri a distruggere psicologicamente le famiglie di Gerusalemme, nel tentativo di costringerle a trasferirsi dalla città.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.

(Fonti: PIC, Quds Press, Wafa).