Israele costringe palestinese a demolire un negozio nel campo di Shufat-Gerusalemme

Gerusalemme/al-Quds-Wafa. Giovedì, le autorità di occupazione israeliane (AOI) hanno costretto un palestinese ad auto-demolire il suo negozio nel campo profughi di Shufat, a nord-est di Gerusalemme.

Jamal Mohammad Ali, il proprietario del negozio, ha demolito il suo locale commerciale, che aveva un’area di 150 metri quadrati ed era ancora in costruzione, presumibilmente per essere stato costruito senza licenza.

Ali ha ricevuto un ordine di demolizione nove giorni fa, in base al quale il comune di Gerusalemme gli ha dato la possibilità di effettuare la demolizione da solo o di pagare multe esorbitanti nel caso avesse dovuto intervenire la forza pubblica.

Usando il pretesto della costruzione illegale, Israele demolisce regolarmente case per limitare l’espansione palestinese nella Gerusalemme occupata.

Allo stesso tempo, il comune e il governo costruiscono decine di migliaia di unità abitative in insediamenti illegali a Gerusalemme est per ebrei con l’obiettivo di compensare l’equilibrio demografico a favore dei coloni ebrei nella città occupata.

I palestinesi a Gerusalemme est, una parte del territorio palestinese riconosciuto a livello internazionale e soggetto all’occupazione militare israeliana dal 1967, sono privati ​​dei loro diritti di cittadinanza e sono classificati solo come “residenti” i cui permessi possono essere revocati se si allontanano dalla città per più di qualche anno.

Sono inoltre discriminati in tutti gli aspetti della vita, inclusi alloggio, impiego e servizi, e non possono accedere ai servizi in Cisgiordania a causa della costruzione del muro di separazione di Israele.

Secondo un rapporto del gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem, l’Alta Corte israeliana potrebbe essere responsabile di crimini di guerra per le politiche che hanno portato all’espropriazione dei palestinesi dalle loro proprietà nell’Area C della Cisgiordania.

Il rapporto, Fake Justice, mostra che il sostegno della Corte alla politica di pianificazione israeliana equivale a sostenere l’espropriazione e il trasferimento forzato di palestinesi, un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale.

(Foto: un palestinese usa un martello per auto-demolire la sua casa a Gerusalemme. Foto d’archivio).