Israele ha trattenuto 1,5 miliardi di shekel dai fondi pensione dei lavoratori palestinesi

Imemc. Un’organizzazione che protegge i diritti dei lavoratori palestinesi in Israele, Kav LaOved, ha presentato ricorso contro il governo di Tel Aviv, contro le Autorità di Frontiera e di Immigrazione e contro il ministro della Finanza per “cattiva gestione dei fondi pensione dei lavoratori palestinesi”.
​L’organizzazione ha appurato che Israele ha trattenuto 1,5 miliardi di shekel ($386,274,940 US) dai fondi pensione dei lavoratori palestinesi.
​Il governo israeliano detrae un determinato ​importo dagli stipendi dei lavoratori per i piani di pensione. Perciò, quando un lavoratore si trova di fronte a un evento che coinvolge la Previdenza sociale, ​come invalidità, età avanzata, o la morte del coniuge, può riscuotere l’assicurazione pensionistica.
​Tuttavia, i lavoratori palestinesi in Israele raramente hanno acceso ai loro fondi pensione, anche se lo Stato deduce importi dai loro stipendi.
Kav LaOved ​crede che questo si debba principalmente al fatto che Israele non informa i lavoratori del fatto che hanno dei piani pensione. L’unica informazione fornita ai Palestinesi non è in arabo, e riclassifica scorrettamente i piani pensione come “risparmi d’assicurazione”.
​L’associazione spiega che con il mascheramento dei piani pensione palestinesi come “risparmi”, lo Stato incoraggia in modo subdolo i Palestinesi a ritirare prematuramente il denaro dai loro piani pensione. Oltre a far sì che i Palestinesi paghino tasse altissime per ritirare i soldi, questo li porta, senza saperlo, a perdere il diritto di richiedere la pensione più tardi.
​La negligenza dello stato e le sue manipolazioni hanno ​fatto sì che soltanto un Palestinese ricevesse la pensione per anzianità nel 2013, tre nel 2014 e 113 nel 2015. E i Palestinesi che lavorano in Israele sono circa 50 mila.
​Kav LaOved ha anche scoperto che il governo israeliano ha cancellato inspiegabilmente la copertura base dei fondi pensione dei Palestinesi, come quello per l’invalidità.
​Il procuratore Michal Tadjer​ ha dichiarato all’AIC che nessuno può spiegare “quando (o come)”.
​Il ricorso argomenta che tale sistema costituisce “una violazione della proprietà e dell’uguaglianza” e rappresenta “lo sfruttamento di un settore di lavoratori marginalizzato e povero a cui manca la voce”.
​Kav LaOved insiste sul fatto che lo Stato debba provvedere ad una normativa adeguata ​sul sistema pensionistico dei lavoratori palestinesi, oltre a trattare i loro fondi pensione come tali e ripristinare i benefici assicurativi che sono stati cancellati ingiustificatamente.
Traduzione di F.H.L.