Israele vuole sterminare i bambini di Gaza?

Israele vuole sterminare i bambini di Gaza?

Gaza-MEE. Di Ruwaida Amer. I bambini di Gaza vivono in un film dell’orrore di giorno e in un incubo dopo il tramonto.

I bambini di Gaza non hanno scelto questa situazione. È stata imposta loro da Israele.

I bambini di Gaza non hanno scelto la morte.

Hanno grandi sogni a cui pensano ogni giorno. Credono che i loro genitori siano supereroi in grado di realizzare quei sogni.

I loro genitori hanno detto ai bambini che, quando cresceranno, i sogni potranno essere realizzati.

Ma la realtà – una realtà imposta da Israele – è che molti bambini di Gaza non cresceranno. Vengono uccisi prima di poter crescere.

I bambini di Gaza stanno vivendo i giorni peggiori della loro vita. Sanno che gli aerei da guerra israeliani li stanno prendendo di mira.

Non è affatto la prima volta che i bambini vengono presi di mira. I bambini hanno rappresentato una buona parte dei martiri di Gaza durante il grande attacco israeliano del maggio 2021.

Ma l’intensità della guerra attuale è senza precedenti.

Il numero di bambini di cui è stata confermata l’uccisione si avvicina ormai a 5.000. Dato che gli ospedali di Gaza vengono attaccati e costretti a chiudere e il ministero della Salute non è più in grado di aggiornare i dati sulle vittime – un numero enorme di bambini è ancora intrappolato sotto le macerie – la cifra reale dei bambini morti è molto più alta.

“Terrore ogni giorno”.

Alcuni dei morti erano neonati.

Uccidere l’infanzia a Gaza è davvero l’obiettivo della guerra di Israele?

Israele sta mostrando la sua disumanità privando i bambini del loro diritto di vivere in pace.

I bambini temono il rumore dei missili e delle esplosioni.

Sono esausti perché privati del sonno e del riposo.

Devono spostarsi con i genitori da un luogo all’altro.

Sperano di trovare sicurezza. Ma non c’è.

Sarah al-Saadi ha 14 anni. “Questa non è una guerra”, ha detto. “Questo è lo sterminio dei bambini. Come può il mondo guardare le scene di bambini sotto le macerie come se fosse qualcosa di normale?”.

“Nessuno prova sentimenti per noi”, ha aggiunto. “Non ho sentito nessuno dire: ‘Fermate la guerra per il bene di Gaza’. Viviamo nel terrore ogni giorno. Abbiamo paura dei rumori dei missili e delle granate dei carri armati. Non si fermano mai”.

Sarah e la sua famiglia hanno trovato rifugio in una scuola gestita dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA). Sono andati lì, ha detto, “per sfuggire alla morte”.

“Abbiamo camminato a lungo sotto i bombardamenti. Loro [gli israeliani] non hanno mostrato alcuna pietà o compassione per i bambini”.

Sarah ha parlato della sua esperienza ad altri bambini della scuola UNRWA.

“Abbiamo tutti bisogno di parlare e di essere ascoltati”, ha detto. “Questo è un mondo troppo spaventoso. Noi siamo bambini. E come gli altri bambini del mondo, abbiamo il diritto di imparare, di giocare e di vivere in pace”.

La morte si avvicina?

Molti bambini hanno scritto il proprio nome sulle mani e sui piedi. Lo hanno fatto per assicurarsi che se moriranno, non moriranno in modo anonimo.

Non saranno numeri.

Molti bambini hanno pianto prima di scrivere i loro nomi. Sentivano che la morte si stava avvicinando.

“Ho visto molti video di bambini fatti a pezzi”, ha detto Reem Salama, 10 anni, “Nessuno sapeva chi fossero. Ho visto immagini di bambini che scrivevano i loro nomi sulle mani. Per questo mi sono seduta nel cortile della scuola e ho scritto il mio nome sulle mani e sui piedi. Altri bambini si sono avvicinati e io ho scritto i loro nomi per loro. Mi sentivo triste, ma questa è la vita a Gaza”.

“Invece di imparare, giocare, guardare la TV, passare il tempo a casa, scriviamo i nostri nomi sui nostri corpi”, ha aggiunto. “Abbiamo paura di morire senza che nessuno sappia di noi”.

Gli adulti faticano a dare conforto ai bambini mentre continuano i bombardamenti di Israele.

Khaleda Zakaria, 45 anni, ha dichiarato: “Questa è una guerra contro i bambini. Ho pianto tanto quando ho visto i bambini scrivere i loro nomi sulle mani e sui piedi. Alcuni di loro mi hanno chiesto: ‘Significa che moriremo?’. Ho risposto loro: ‘No, questo è solo un gioco’”.

Zakaria ha notato che i problemi associati al trauma – come bagnare il letto di notte e tremare durante il giorno – sono molto diffusi.

“I suoni dei missili li spaventano molto”, ha detto. “Provano continuamente paura e ansia. Se un missile cade vicino a noi, non riescono a dormire durante la notte per paura che qualcuno li prenda di mira. Ho cinque figli e tutti vivono la stessa terribile esperienza. Vorrei solo che la guerra finisse e spesso prego per questo”.

I bambini non possono frequentare le lezioni e la routine che dava stabilità alle loro vite è crollata.

“Mi lamentavo sempre di dovermi svegliare presto per andare a scuola”, racconta Ahmad Abu al-Rous, 13 anni. “Non vedevo l’ora che arrivassero il fine settimana o le vacanze. Ora spero che la scuola ricominci. Mi mancano i miei amici”.

“Mi mancano mio nonno, mia nonna e altri parenti”, ha detto. “Mi manca la mia casa. Abbiamo dovuto lasciarla a causa dei bombardamenti. Sono stanco di dormire nelle aule e di cercare l’acqua per la mia famiglia. Sono stanco del rumore dei missili. Sono stanco che ogni luogo sia affollato. Spero che la guerra si fermi. Spero che il mondo ascolti le nostre voci”.

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Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi