Istituzioni dei prigionieri: dal 7 ottobre Israele ha arrestato circa 1.680 palestinesi in Cisgiordania

Istituzioni dei prigionieri: dal 7 ottobre Israele ha arrestato circa 1.680 palestinesi in Cisgiordania

Cisgiordania. Le istituzioni per i prigionieri hanno riferito che le forze di occupazione (IOF) hanno arrestato circa 1.680 cittadini palestinesi in Cisgiordania, dal 7 ottobre, aggiungendo che l’80% è in detenzione amministrativa.

Le istituzioni hanno affermato in un comunicato stampa che le forze di occupazione israeliane continuano a lanciare campagne di arresti in Cisgiordania, dal 7 ottobre, e che il numero totale di arresti è di circa 1.680, di cui circa 85 effettuati tra la notte scorsa e oggi all’alba.

Hanno sottolineato che “le operazioni di arresto si sono concentrate nel Governatorato di Hebron, con circa 500 casi, seguito dal Governatorato di Gerusalemme”. Due detenuti sono morti in circostante non chiarite: Omar Daraghmeh e Arafat Hamdan, arrestati dopo il 7 ottobre scorso.

Le campagne di arresto “hanno coinvolto tutti i gruppi, compresi bambini, anziani, donne e centinaia di ex prigionieri che hanno trascorso anni nelle carceri dell’occupazione israeliana, e che sono stati portati via dalle loro case o attraverso posti di blocco militari e detenuti come ostaggi per fare pressione sui membri della famiglia”. Tale politica è emersa in un modo senza precedenti, “con l’arresto di mogli, madri, padri e figli, compresi i bambini”.

“I dati riflettono non solo l’aumento del numero dei detenuti, ma anche quello dei crimini e violazioni contro i cittadini, con minacce di morte”. Lo raccontano le testimonianze delle famiglie e dei detenuti rilasciati poco dopo il loro arresto.

Le forze di occupazione “hanno portato avanti operazioni di ritorsione di massa, utilizzando tutte le armi e gli strumenti a loro disposizione, per abusare dei detenuti e delle loro famiglie, picchiandoli duramente e minacciando di sparare; oltre ad operazioni di sabotaggio e distruzione all’interno delle case, minacce e intimidazioni, all’uso di cani poliziotto e demolizioni. Questi attacchi e crimini sistematici hanno portato al ferimento di molti detenuti e di membri delle loro famiglie, sapendo che l’occupazione lascia deliberatamente i detenuti feriti senza cure”.

(Fonte: Quds Press).