La moschea di Ibrahimi nel mese di Ramadan

Al-Khalil (Hebron) – Pal.info. Il mese di Ramadan è un’occasione sacra nella provincia di al-Khalil. La moschea di al-Ibrahimi, isolata dai sionisti, per via delle caserme e degli insediamenti di coloni, abbonda di attività.

I fedeli  affluiscono in massa e ciò rafforza l’identità palestinese del santuario islamico e del borgo anticodi  cui  gli occupanti sionisti hanno fatto man bassa. Hanno posto il luogo sotto il loro controllo e sotto le azioni dei loro coloni.

Un clima provvisorio
Il palestinese Mohammed Nadmi è un abitante della città di al-Khalil. Confida a Pal.info che le attività coloniali si sono intensificate sia nella Città Vecchia sia nella moschea di Ibrahimi, durante il mese di Ramadan.

Tuttavia, una volta terminato il mese, il borgo sarà vuoto e non si vedranno  che gli abitanti, e i commercianti. Infatti, durante il periodo di Ramadan, centinaia di devoti affollano la moschea.

L’antico quartiere si abbellisce. “Tutto questo alza il morale degli abitanti e rafforza la loro resistenza contro l’occupazione sionista e le azioni dei  coloni.
Il problema è che questo bel clima si trasforma in calma mortale, alla fine del mese di Ramadan”, aggiunge Nadmi.

Il dispiegamento  degli occupanti in città suscita paura nei cuori degli abitanti palestinesi. Ma non c’è niente che spinga i palestinesi ad andare lì.
Da parte sua, il commerciante Abu Adli sottolinea che la vita finirà alla fine del mese sacro del Ramadan. Durante questo mese, i fedeli vengono nel borgo antico per comprare succhi di frutta e dolci nel loro cammino verso la moschea di Ibrahimi.

Finito il mese di Ramadan, il suq vedrà solo uno pochi passanti, alcuni turisti, alcuni commercianti, ma soprattutto centinaia di soldati e coloni sionisti.

Abu Adli ha raccontato al corrispondente di Pal.info che con il crescere del  numero di fedeli, il numero di soldati di occupazione e dei coloni sionisti scende. Ma quando notano un calo nella presenza palestinese, i soldati e i coloni riprendono le loro attività di discriminazione e le loro azioni terroriste, picchiando le persone, umiliandole, lanciando loro pietre.

Un buon inizio
Gli abitanti sperano che il ritorno della vita nell’antico borgo e nel santuario di al-Ibrahimi durante il Ramadan sia una buona esperienza che incoraggerà i palestinesi a visitarli tutto l’anno e non solo in questo mese.

Il palestinese Rami Yasser affida qualche idea a Pal.info per preservare il quartiere e la moschea: campi estivi e visite, viaggi organizzati dal ministero della Formazione per rafforzare il legame tra questi luoghi e le generazioni future e per fermare l’ebraicizzazione.
Yasser crede che si debbano inviare i gruppi di turisti che vengono in Cisgiordania al santuario di al-Ibrahimi, per informarli sula sua storia e sulle sue sofferenze causate dall’occupazione sionista.

Serve un budget adeguato per proteggere questi luoghi. Servono equipe di legali che avranno come missione quella di perseguire il governo dell’occupazione israeliana per le misure discriminatorie adottate contro i luoghi santi e contro i borghi antichi e storici palestinesi.