La politica estera italiana è dettata dall’esterno?

Infopal. La politica estera italiana è decisa a Tel Aviv? I nostri politici si rendono conto della grave situazione di minaccia alla sovranità nazionale in cui versa il nostro Paese?

Quando potenze straniere decidono la linea politica di uno Stato nei confronti di altri, la democrazia è in grave pericolo. E' quanto sta accadendo all'Italia.

L'amicizia preferenziale con uno Stato (dizione non corretta poiché Israele non ha confini delineati ed è in continua annessione di territori palestinesi e di spazi marittimi internazionali) che pratica il terrorismo internazionale, la pulizia etnica e l'apartheid, anti-arabo e anti-islamico, ha minato radicalmente la storica posizione italiana di “ponte tra le culture” nel Mediterraneo e di mediatrice tra Occidente e mondo arabo e islamico.

Il prezzo da pagare è troppo alto, sia in termini commerciali ed economici sia politici, diplomatici e umanitari.

Mentre nel mondo si discute delle misure da adottare per punire l'ennesimo massacro di civili commesso da Israele, dei boicotaggi politici, culturali ed economici, il nostro Paese permette che emissari di altri governi dettino le linee nazionali da seguire.

Qui non si tratta di “lavorare” per altri Stati, o essere per Hamas, Iran, Turchia, come ci accusano fraudolentemente e senza prova alcuna media al servizio di interessi stranieri, ma di tutelare il benessere nazionale. Dell'Italia, cioè. Degli italiani. Perché, scandalosamente, ad essere garantiti sono solo gli affari di altri Paesi

In quest'ottica, dunque, ci si ritrova ad avere un ministro che si disinteressa totalmente dei propri cittadini, lasciandoli per giorni in balia di un esercito che ha ripetutamente violato ogni legalità e diritto internazionale; che li dileggia, sostenendo che “non sono imprigionati, ma hanno deliberatamente scelto di andare in carcere”, rifiutando di firmare un documento con false dichiarazioni (risultando in questo la faccia dignitosa e fiera di un'Italia alla deriva morale).

Gli italiani ne sono informati? Hanno capito in che assurda e tragica situazione si trova il nostro Paese?

 

Comunicato dell'On.Nirenstein:

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“L'organizzazione turca IHH (Insani Yardim Vakfi), che ha organizzato la spedizione tutt'altro che pacifica della “Mavi Marmara”, ha tutte le caratteristiche storiche e operative per essere inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche europee, così come suggerito ieri dall'European Jewish Congress”. Lo dichiara in una nota l'On. Fiamma Nirenstein (Pdl), Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera.

“La definizione dell'Unione Europea di 'terrorismo' – sottolinea Nirenstein – si riferisce a tutti gli individui, gruppi o entità che hanno commesso, tentano di commettere, o agevolano l'attuazione di atti terroristici. Con ’atti terroristici' si intende anche 'la partecipazione alle attività di un gruppo terroristico, compreso il finanziamento delle sue attività o la fornitura di risorse materiali'.

“Stando a quanto emerso in questi giorni a seguito dei tragici eventi del 31 maggio, come ormai è possibile leggere in numerosi rapporti, l'IHH mantiene stretti legami con Hamas, che è inclusa nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'UE dal 2003, e fa parte della “Union of the Good”, una organizzazione ombrello islamica affiliata ai Fratelli Mussulmani, che nel 2008 è stata inserita dagli Stati Uniti nella propria black list.

“Negli anni '90 – continua Nirenstein – il governo turco allora in carica indagò l'IHH per i suoi legami con Al Qaeda e per supporto della lotta armata in Afghanistan, Cecenia e Iraq. Nel 1997, una perquisizione delle sedi della presunta Ong turca portò alla scoperta di armi, esplosivi e documenti che ne provavano il legame con gruppi terroristici.

“Già nel febbraio 2009, durante una manifestazione a Gaza, il capo dell'IHH, Bülent Yildirim, aveva parlato di “martirio nel nome di Allah” contro l'embargo della Striscia.  Yildirim è stato anche nel mirino dell'intelligence francese negli anni '90 per supporto e finanziamento di gruppi di fondamentalisti islamici in paesi mussulmani.

“Da ultimo, il terribile atteggiamento aggressivo del gruppo che era presente sulla nave Mavi Marmara – l'unica sulla quale si sono registrate violenze – come documentato dai video, conferma l'atteggiamento aggressivo degli appartenenti all'organizzazione IHH, che con spranghe di ferro, coltelli e da quanto si può vedere nelle foto, anche pistole forse sottratte ai militari, hanno aggredito i soldati israeliani.

“Credo che queste preoccupanti informazioni – conclude Nirenstein – vadano tenute in seria considerazione per valutare lucidamente quanto avvenuto il 31 maggio e che non sia possibile accettare la definizione di Ong pacifista per una organizzazione che per anni ha usato una veste umanitaria per nascondere azioni di supporto al terrorismo e di destabilizzazione dell'area mediorientale”.

www.fiammanirenstein.com

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