Imemc. L'ambasciatore palestinese in Iraq, Daleel Al Qassus, definisce la situazione dei palestinesi rifugiati la peggiore di qualsiasi altra al mondo, aggiungendo che il numero dei palestinesi in Iraq è calato dai 35mila precedenti l'arrivo degli americani a 22mila, per continuare a scendere fino a 7000
Al Qassous afferma che i rifugiati in Iraq sono sotto attacco per la loro origine sunnita e per il presunto sostegno all'ex presidente iracheno Saddam Hussein.
Egli riferisce che riporta che i leader iracheni di varie fazioni hanno provato ad alleviare le sofferenze dei rifugiati e che lui (Al Qassus) ha personalmente incontrato i capi dei sunniti e degli sciiti del Paese nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi e ai ripetuti attacchi contro i palestinesi rifugiati in Iraq.
Al Qassous ha inoltre incontrato il grande Ayatollah Ali Sistani, il capo spirituale e il gran mufti di tutti i musulmani sciiti del mondo.
“Ci sono solo 7000 rifugiati in Iraq ora: vivono in AT-Tweija, Al Za'faraniyya, Al Doura e la città di Al – Hurriyya”, conferma l'ambasciatore. “Vivono in condizioni di estrema povertà a causa del costo della vita e della mancanza di lavoro. L'Onu provvede loro con alcuni servizi essenziali ma la loro situazione è davvero miserabile”.
Dozzine di attacchi sono stati condotti contro i rifugiati palestinesi da quando la guerra in Iraq del 2003 ha portato morte, danni e l'esodo di centinaia di rifugiati.
Traduzione per InfoPal a cura di Giovanni Ridolfi