L’analisi: l’esercito egiziano cerca di garantire i legami con gli Stati Uniti e Israele

PressTv. Un analista politico spiega a Press TV che l’esercito egiziano cerca di riportare il paese al periodo prima della rivoluzione, nel tentativo di salvaguardare i rapporti del Cairo con Israele e gli Stati Uniti.

In un’intervista pubblicata giovedì, Sara Flounders ha evidenziato il ruolo dei militari egiziani nel sopprimere le richieste pubbliche del paese: “Questo è un grande sforzo fatto a tutto campo dai militari egiziani per trascinare, con la forza, l’Egitto all’epoca prima del febbraio 2011”.

“Vogliono essere sicuri che gli accordi di Camp David siano applicati. Vogliono assicurarsi che le relazioni con Israele e con gli Stati Uniti siano al sicuro”, ha sottolineato.

L’Egitto ha sperimentato una violenza implacabile dal 3 luglio, quando l’esercito ha rovesciato Mohammed Mursi, il primo capo di stato egiziano democraticamente eletto, e hanno sospeso la costituzione e sciolto il parlamento.

L’esercito ha inoltre nominato capo della Suprema Corte Costituzionale, Adly Mahmoud Mansour, come nuovo presidente ad interim.

Dal 3 luglio, migliaia di sostenitori del deposto presidente egiziano hanno inscenato manifestazioni in tutto il paese per chiedere la reintegrazione di Mursi.

Il 14 agosto, il governo ad interim ha effettuato una brutale repressione su migliaia di pacifici manifestanti pro-Mursi al Cairo.

Il giro di vite ha scatenato un’ondata di violenza nel paese. Quasi 900 persone, tra cui quasi 100 soldati e poliziotti, sono morti da allora nel paese.

Traduzione a cura di Edy Meroli