Betlemme-Ma’an. L’Autorità palestinese sta lavorando per attuare un piano in tre fasi per risolvere la crisi idrica di Gaza dopo l’aggressione israeliana che ha causato più di 34,5 milioni di dollari di danni alle reti idriche.
Il vicedirettore dell’Amministrazione dell’acqua di Gaza, Ribhi al-Sheikh, ha dichiarato a Ma’an che la prima fase prevede un intervento umanitario di sei mesi per fornire acqua potabile agli abitanti senzatetto di Gaza e agli sfollati a seguito degli attacchi israeliani.
La seconda fase richiede la ricostruzione delle reti idriche e dei bacini danneggiati, che durerà più di un anno, se i valichi di Gaza consentono il passaggio di materiale da costruzione .
La terza fase sarà quella di costruire un impianto per il trattamento e la desalinizzazione delle acque, che costerebbe 800 milioni.
Al-Sheikh ha detto che l’UE, la Banca Islamica, e la Banca Mondiale sosterranno finanziariamente il piano.
Almeno 17 chilometri di reti di approvvigionamento idrico sono state completamente distrutte e altri 29 parzialmente durante l’offensiva israeliana.
Il ministero della Salute di Gaza ha reso noto che malattie della pelle e eruzioni cutanee sono state segnalate nei rifugi in tutta Gaza a causa della mancanza di acqua.
Traduzione di Edy Meroli