L'appello: 'Sostenete la Freedom Flotilla 2'

A cura dell'ufficio stampa della Freedom Flotilla 2.


L'assedio di Gaza deve finire. L'oppressione del popolo palestinese deve finire. Il
mondo intero deve aprire finalmente gli occhi davanti al crimine di un milione e
mezzo di persone rinchiuse nel più grande campo di concentramento mai conosciuto
nella storia.

Anche se i mezzi di informazione parlano d'altro, il dramma della popolazione
rinchiusa nella Striscia continua. Gaza è davanti a noi ed è il luogo dove oggi si
consuma l'oppressione più grande, l'ingiustizia più manifesta. Stare fermi non è
possibile, agire è necessario!

In tutto il mondo migliaia di attivisti hanno raccolto il grido d'aiuto proveniente
da Gaza. La Freedom Flotilla 1, del maggio scorso, ha rappresentato il momento più
alto della solidarietà internazionale che si è sviluppata in questi anni. Sappiamo
tutti qual è stata la risposta israeliana: un attacco barbaro ed omicida, compiuto
per giunta in acque internazionali, che ha portato alla perdita di 9 nostri compagni
e fratelli turchi.

Se il tentativo di Israele era quello di terrorizzare il movimento di solidarietà
con il popolo di Gaza, questo tentativo è fallito. La coalizione che si è formata
attorno alla Freedom Flotilla ha solennemente dichiarato che la violenza impiegata a
maggio non fermerà in alcun modo la nostra volontà di opporci all'embargo
genocidiario ed all'intransigenza con la quale Israele impedisce lo svolgimento
delle missioni umanitarie.

La Freedom Flotilla 2 è infatti in preparazione. Dall'Europa, dagli Usa, dal
Canada, dall'Australia, dal mondo arabo e islamico stiamo costruendo la più grande
azione di solidarietà internazionalista. E' questa la risposta più forte ed efficace
che vogliamo dare ai crimini compiuti contro il popolo palestinese, ma anche al
silenzio colpevole di buona parte dell'occidente.

La prima fase, altrettanto importante e delicata, è quella di sviluppare una
campagna di adesione, di sostegno, di informazione e di mobilitazione nei mesi che
precederanno la partenza della Freedom Flotilla.

Avremo attacchi e pressioni a trecentosessanta gradi, più l'iniziativa prenderà
corpo e più velenosi saranno gli attacchi. Il tentativo manifesto è quello di
fernare la Freedom Flotilla sin dal suo nascere, con campagne diffamatorie, con la
pressione israeliana sui governi affinché i porti non consentano la partenza, la
precedente Flotilla è li a ricordarci cosa è disposto a fare Israele. E noi, qui in
Italia, dobbiamo confrontarci con il governo più sionista d'Europa.

L'obiettivo è quello di arrivare a Gaza, di consegnare farmaci ed altri generi di
prima necessità alla popolazione assediata. Il successo di questa iniziativa dipende
da tanti fattori, ma soprattutto dal sostegno che essa saprà suscitare nei paesi in
cui si sta organizzando la flottiglia, tra i quali – per la prima volta con una sua
nave – l'Italia. La nostra nave porterà il nome di Stefano Chiarini, giornalista del
Manifesto e inflessibile sostenitore dei diritti del popolo palestinese e di tutti i
popoli oppressi: con la sua memoria nel cuore, ci sentiamo tutti più forti e
determinati.

Per questo facciamo un forte appello alla mobilitazione.

Ci rivolgiamo al movimento di solidarietà con la causa palestinese affinché si
organizzino iniziative a sostegno della Freedom Flotilla in tutta Italia.

Ci rivolgiamo a tutte le forze democratiche, al movimento contro la guerra, a tutti
coloro che aspirano ad una pace giusta in Medio Oriente, affinché si schierino con
questa grande iniziativa umanitaria e di solidarietà internazionale.

La Freedom Flotilla punta verso Gaza ma parla a tutta la Palestina sotto assedio, ai
5 milioni di palestinesi vittime della pulizia etnica israeliana, alla Cisgiordania
stretta nella morsa del muro e delle colonie sioniste, ai Palestinesi di Gerusalemme
e di Hebron, agli 11 mila prigionieri nelle carceri israeliane e sostiene le
legittime richieste di avere un paese libero e sovrano, con Gerusalemme capitale ed
in cui i Palestinesi della diaspora possano ritornare.

A chi crede che non ci si debba mai adattare all'oppressione e all'ingiustizia non
resta che agire. Oggi, non domani. Con l'impegno attivo, non con la rassegnazione.

Il popolo di Palestina a Gaza attende un segnale forte di solidarietà e fratellanza.
Noi possiamo darlo.

Decisioni prese nel 3° incontro nazionale svoltosi sabato 9 ottobre a Roma

1. Viene avviata da subito una campagna di iniziative a sostegno in tutte le realtà
locali, con l'indicazione di concentrare il massimo sforzo nel periodo 25 ottobre –
25 novembre.

2. Nell'ultimo fine settimana di novembre, in occasione della Giornata
Internazionale di Solidarietà con il popolo palestinese, si terranno iniziative in
tutte le principali città d'Italia.

3. Tutti questi momenti di incontro e mobilitazione hanno anche il fine di
sviluppare la raccolta di fondi, con l'obiettivo di raggiungere i 500mila euro
necessari a coprire le spese per la nave italiana.

4. La sottoscrizione è già iniziata. Le donazioni possono essere fatte anche dalla
home del sito www.freedomflotilla.it  , che sarà l'organo ufficiale della Freedom
Flotilla – Italia.

Per informazioni ed adesioni  ufficiostampaflotilla@gmail.com

www.freedomflotilla.it

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