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L’Arab Bank ha negato le notizie pubblicate dalla tv satellitare Al-Jazeera che sostenevano che il premier palestinese Ismail Haniyah avesse depositato nella filiale dell’Arab Bank in Egitto i soldi raccolti nel suo recente viaggio in alcuni paesi arabo-islamici, e che Israele gli aveva impedito di introdurre attraverso il valico di Rafah.
In un comunicato ufficiale dell’Arab Bank diramato a Amman, la banca ha dichiarato che quanto pubblicato da Al-Jazeera è "senza fondamento, poiché non ci sono conti a nome di Hamas nell’Arab Bank in Egitto o in altre filiali, nei Territori palestinesi o in altri luoghi".
La banca ha confermato che sta seguendo con decisione la politica di boicottaggi del governo Hamas, insieme alle banche centrali e con le banche con cui opera".
Chi sta trattenendo, allora, i milioni di dollari che il primo ministro palestinese è riuscito a raccogliere nei paesi arabo-islamici?
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Il capo dell’equipe degli osservatori europei del valico di Rafah, il generale Pietro Pistolesi, ha annunciato che le autorità palestinesi lo hanno informato che quelle egiziane confischeranno tutti i soldi che il governo Hamas cercherà di far entrare attraverso il valico.
La Radio israeliana ha sottolineato che "in questo modo non entreranno più soldi nella Striscia di Gaza attraverso i leader di Hamas.
In una conferenza stampa svoltasi nella città di Ashkelon, il generale Pistolesi ha aggiunto che "chiunque si opporrà a questa prassi non potrà attraversare il valico". E ha evidenziato che "nessun esplosivo o arma è stata contrabbandata attraverso il terminal di Rafah da quando gli osservatori europei si sono insediati a Rafah, l’anno scorso".