L’arcivescovo sudafricano Tutu chiede il Nobel per la Pace per Barghouthi

unnamedImemc. Il reverendo Desmond Tutu, lui stesso premio Nobel, si è unito al numero crescente di persone che hanno proposto il prigioniero politico palestinese Marwan Barghouthi per il premio Nobel per la Pace.
Barghouthi è uno dei fondatori del braccio armato del partito Fatah, nota come al-Brigate dei Martiri di al-Aqsa, che prende il nome dalla moschea di al-Aqsa e dall’assalto militare israeliano contro la moschea nel 2000, che ha scatenato la seconda intifada (rivolta) palestinese. Fu imprigionato dalle autorità israeliane nel 2002 – non vi è alcuna prova che lo colleghi direttamente agli attacchi, ma come leader che ha chiamato alla resistenza contro l”occupazione militare israeliana, le autorità israeliane hanno formulato decine di accuse contro di lui.
E’ un leader generalmente rispettato da tutte i partiti e le e fazioni palestinesi, ed è stato l’autore di una ‘lettera del prigioniero’ nel 2007, che ha costituito la base dell’Accordo della Mecca per porre fine alla lotta politica tra i partiti politici palestinesi e formare un governo di unità nazionale. Ha anche partecipato alle ultime elezioni per la  presidenza palestinese, nel 2005, ed era in testa nei sondaggi, quando ha deciso di ritirarsi nell’interesse dell’ unità palestinese.
Nella sua lettera alla candidatura, l’arcivescovo Tutu ha scritto: “La nomina di Marwan Barghouti, simbolo della lotta del popolo palestinese per la libertà, costituisce un chiaro segnale di sostegno per la realizzazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese, compreso all’autodeterminazione. Invito i membri del Comitato norvegese per il Nobel a cogliere questa occasione per portare di nuovo l’attenzione sulla questione della Palestina e invitare a una pace giusta e duratura, una prospettiva che Marwan Barghouti continua a sostenere e per cui agisce, nonostante anni di detenzione e di isolamento”.
Tutu si unisce ad almeno altre cinque persone che hanno nominato Barghouthi per il prestigioso premio. Nel mese di maggio, cinque membri del Parlamento belga hanno presentato la nomina ufficiale al comitato del premio Nobel. I firmatari erano Gwenaëlle Grovonius, Presidente della sezione bilaterale Belgio-Palestina del gruppo belga presso l’Unione interparlamentare, Dirk Vandermaelen, Presidente del Comitato per le relazioni esterne, Vincent Van Quickenborne, Presidente della Commissione Affari Sociali, Jean-Marc Delizée , Presidente del Comitato Economia, Benoit Hellings, Vice-Presidente del Comitato di difesa nazionale, e i senatori Piet De Bruyn e Nadia El Yousfi.
Nella lettera dei candidatura, i deputati belgi (membri del Parlamento) hanno dichiarato: “Marwan è un rappresentante eletto della nazione palestinese, ed è stato il primo deputato ad essere arrestato… E’ un democratico che difende i diritti umani, in particolare i diritti delle donne. E’ stato impegnato attivamente nella promozione del pluralismo politico e religioso, e come tale è un attore importante per il futuro di una regione più frammentata che mai… La pace richiede la libertà di Marwan Barghouti e dei prigionieri politici, e più in generale la libertà del popolo palestinese che vive da decenni sotto occupazione. Con l’assegnazione del premio Nobel per la pace a colui che incarna la lotta per la libertà del popolo palestinese, ma anche la sua aspirazione a raggiungere la pace, un leader che può unire i Palestinesi intorno ad un progetto politico che chiaramente comprende una soluzione a due stati secondo i confini del 1967, più minacciati che mai dalla colonizzazione e dall’assenza di un orizzonte politico, il Comitato per il Premio Nobel aiuterebbe a far rinascere la speranza indispensabile per uscire dall’impasse attuale”.
Nel mese di aprile, un gruppo di parlamentari britannici che rappresentano tutti i partiti politici ha presentato una mozione parlamentare per chiedere al governo israeliano di liberare Barghouti, dicendo che il suo rilascio, dopo 14 anni di prigione, avrebbe “svolto un ruolo nel processo di riconciliazione, unificazione e negoziazione necessarie prima che la Palestina raggiunga l’indipendenza”.
La campagna internazionale per liberare Marwan Barghouthi è iniziata nel 2013 dalla ex cella del defunto leader sudafricano Nelson Mandela, da un attivista anti-apartheid di primo piano che ha trascorso 26 anni in carcere per il suo sforzo di porre fine alle politiche razziste del governo sudafricano. Gli attivisti anti-apartheid sudafricani sono stati in prima linea nel movimento per liberare Marwan Barghouthi, paragonandolo a Nelson Mandela, imprigionato per decenni per aver organizzato la resistenza contro il sistema razzista di apartheid.
Traduzione di Edy Meroli