L'Associazione dei Giornalisti condanna gli attacchi israeliani contro la libertà di informazione.

L’Associazione dei Giornalisti palestinesi ha condannato l’aggressione dell’esercito israeliano al reporter del canale satellitare "Al-Aqsa”, e il tentativo di colpire la redazione di “Al-Arabiyah” e “Reuters” nella Striscia di Gaza.

L’Associazione ha chiesto alle organizzazioni internazionali e di difesa dei diritti umani di "far conoscere al mondo i crimini israeliani contro i giornalisti palestinesi".
In un comunicato stampa, di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto copia, ha invitato i giornalisti a "proseguire il lavoro di informazione sui crimini dell’occupazione contro il popolo palestinese". E ha chiesto all’organizzazione "Reporter senza Frontiere" di perseguire tali atti contro la libertà di stampa.

L’Associazione giornalistica ha dichiarato: “Sembra che le forze di occupazione israeliane non gradiscano la calma in cui sta vivendo la Striscia di Gaza, in particolare dopo la liberazione del giornalista britannico Alan Johnston. Le forze di occupazione hanno incrementato le aggressioni contro il popolo palestinese, e non distinguono tra resistente cittadino, o giornalista”.

E ha aggiunto: “I militari israeliani, come si è visto nelle immagine trasmesse dalle tv internazionali, hanno attaccato il reporter del canale satellitare Al-Aqsa, il collega Imad Ghanem, mentre svolgeva il suo lavoro per mandare in onda le aggressioni e i crimini commessi dalle forze di occupazione contro il popolo palestinese, a est del campo profughi Al-Bureij. Il mondo intero ha visto che il fotoreporter aveva solo una macchina fotografica e che lo hanno colpito alle gambe, costringendo i medici ad amputargliele. Le sue condizioni sono molto gravi”.

L’Associazione ha concluso: “Questi crimini, e quelli precedenti, attuati contro i giornalisti palestinesi confermano che l’occupazione ha un piano diretto contro la libertà di informazione: tentare di nascondere la verità che i reporter vogliono invece trasmettere al mondo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.