Le componenti militari dei movimenti di resistenza hanno dichiarato l'appoggio al governo.

Le componenti militari di sette movimenti palestinesi – tra cui le Brigate Izzeddin Al-Qassam di Hamas e Al-Aqsa di Al-Fatah – hanno dichiarato di appoggiare il governo palestinese a far fronte alle pressioni che sta subendo. E hanno annunciato di sottostare agli ordini del governo in difesa della patria e dei cittadini.

Durante una conferenza stampa nella piazza del Milite ignoto, svoltasi questa mattina, le fazioni militari hanno sottolineato il loro rifiuto a tutte le pressioni e provocazioni che vengono praticate contro il governo palestinese, sottolineando "l’appoggio all’esecutivo nella decisione di non riconoscere l’occupazione israeliana e qualsiasi trattato o accordo che discrimini il nostro popolo e disprezzi o danneggi gli interessi nazionali".

I gruppi militari hanno indicato il pericolo rappresentato da qualche realtà palestinese isolata che vuole approfittare della difficile situazione attuale, dei ritardi nel pagamento degli stipendi, ecc., per creare caos, ribellioni e paure tra i palestinesi, danneggiando l’unità nazionale e l’immagine della lotta popolare. In questo modo si sposta l’attenzione internazionale dall’occupazione sionista ai disordini palestinesi.

Le fazioni militari hanno diffidato coloro che definiscono "il gruppo deviato e isolato del nostro popolo" a continuare con gli atti criminali, e hanno dichiarato di "cooperare con le forze di sicurezza nazionali e con la polizia palestinese nell’affrontare tali gruppi e per impedire loro di continuare ad arrecare danno attaccando le strutture governative sequestrando gli ospiti stranieri e le forze di polizia. Ci dissociamo davanti a Dio e davanti al nostro popolo con ogni persona o gruppo che pratichi queste azioni deviate e pericolose. E lo consideriamo fuori dalla linea nazionale anche se è membro di un movimento di resistenza". E hanno chiesto alle famiglie e ai clan palestinesi di togliere la copertura familiare a chi persegue atti criminali; hanno inoltre precisato che "l’arma della resistenza non va utilizzata negli affari interni ma che il suo obiettivo è affrontare gli attacchi del nemico israeliano contro il nostro popolo".

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