Le fazioni egiziane organizzano le ultime manifestazioni prima del referendum

Il Cairo – Reuters. Di Giles Elgood. I sostenitori e gli oppositori del presidente egiziano Muhammad Mursi hanno organizzato le ultime manifestazioni, venerdì, prima del referendum per una nuova costituzione sostenuto dal leader islamista come una via d’uscita dalla peggiore crisi dopo la caduta di Hosni Mubarak.

Il Cairo e altre città hanno visto manifestazioni spesso violente nelle ultime tre settimane, da quando Mursi ha assunto nuovi e ampi poteri per far passare la Costituzione, che vede come elemento vitale della transizione dell’Egitto verso la democrazia.

Almeno otto persone sono morte e centinaia sono stati ferite, e una figura importante dell’opposizione ha avvertito che ci sarà più sangue versato nelle strade durante la votazione, sabato 15 dicembre, su un progetto che l’opposizione afferma essere troppo islamico.

Il referendum chiede agli egiziani di accettare o rifiutare una legge fondamentale che deve entrare in vigore prima delle elezioni nazionali, all’inizio del prossimo anno, e molti sperano che  possa guidare la nazione più popolosa del mondo arabo verso la stabilità.

Per rafforzare il sostegno per la costituzione, la Fratellanza musulmana, che ha spinto Mursi al potere nelle elezioni presidenziali di giugno, si raccoglierà in una moschea non lontano dal palazzo presidenziale del Cairo.

Un po’ più tardi, nel corso della giornata, l’opposizione liberale, laica e cristiana manifesterà a favore di un voto contro la legge, fuori del palazzo e in piazza Tahrir, centro simbolico della rivolta che ha rovesciato Mubarak nel 2011.

“Durante il referendum, credo che sarà versato del sangue e ci sarà molto antagonismo, quindi non è giusto tenere un referendum”, ha detto alla Reuters Ahmed Said, del Fronte di salvezza nazionale.

Nonostante l’opposizione spinga a votare “no”, il provvedimento dovrebbe passare dato la vincita record alle elezioni della ben organizzata Fratellanza Musulmana, dopo la caduta di Mubarak. Molti egiziani, stanchi di disordini, possono semplicemente uniformarsi.

Indicazione pratiche

Il primo turno di votazione si terrà sabato al Cairo e in altre grandi città, e potrebbe presagire il risultato complessivo, se il “sì” è abbastanza solido, come molti si aspettano.

Per garantire la sicurezza per il voto, l’esercito è stato schierato in forza, con la televisione di Stato che mostra fila di soldati che ricevono ordini per proteggere i seggi elettorali e altri edifici governativi. Saranno dispiegati circa 120mila soldati e 6.000 carri armati e veicoli blindati.
Mentre l’esercito appoggiava Mubarak e i suoi predecessori, non è intervenuto in questa crisi.
Il voto si è rivelato estremamente controverso, con i sostenitori della Fratellanza musulmana che combattono per le strade i gruppi all’opposizione.

L’opposizione afferma che la Costituzione non riflette le aspirazioni di tutti gli 83 milioni di egiziani perché è troppo islamica e calpesta i diritti delle minoranze, comprese quelle della comunità cristiana. I sostenitori di Mursi dicono che  la costituzione è necessaria se il progresso deve andare verso la democrazia.

Mentre l’opposizione sta dicendo ai suoi sostenitori di votare “no”, ma ha anche minacciato di boicottare il procedimento se non si soddisfano le garanzie per un voto equo. Ma stare lontani dal processo potrebbe rischiare una perdita di credibilità, dicono gli esperti di politica.

Molti egiziani sono ben consapevoli di quanto sia contenzioso il discorso sulla Costituzione, ma semplicemente vogliono uscirne in modo che il Paese possa andare avanti verso un futuro più stabile.
“Mi piace la Costituzione?”, si è domandato  in piazza Tahrir Ahmed Helmy, di 35 anni, ingegnere. “Voglio che il referendum  si faccia  così, possiamo uscire da questo lungo periodo di transizione che sta facendo desiderare a me e a milioni di egiziani di aver lasciato il paese”.