Le forze israeliane irrompono nel compound di al-Aqsa e si scontrano con i Palestinesi

Gerusalemme-Ma’an/Afp. Lunedì, centinaia di poliziotti israeliani hanno fatto irruzione nel plesso di al-Aqsa, scontrandosi con i fedeli palestinesi. Durante gli scontri, le forze israeliane hanno sparato granate stordenti, lacrimogeni e proiettili di acciaio ricoperti di gomma contro i Palestinesi nel luogo sacro.

I media israeliani hanno riferito che i giovani palestinesi hanno lanciato pietre e fuochi d’artificio agli agenti di polizia.

La polizia era schierata in forze per assicurare le visite dei fedeli ebrei nel luogo per la festa di Sukkot. Un gruppo di israeliani ha anche visitato il sito guidato da Moshe Feiglin, membro di destra della Knesset.

I testimoni hanno detto che le forze israeliane hanno fatto irruzione intorno alle 6 del mattino dopo la preghiera del mattino.

Secondo quanto hanno riferito le guardie di al-Aqsa, durante gli scontri, hanno preso fuoco i tappeti vicino alla porta orientale del compound.

Le forze israeliane hanno aggredito le guardie della moschea di al-Aqsa durante l’irruzione e hanno arrestato Hajj Nihad Zghayr e un adolescente palestinese non meglio identificato.

Agli uomini palestinesi con meno di 50 anni e a tutte le donne è stato negato l’accesso al luogo sacro a causa della festa ebraica, e sono scoppiati scontri a Hatta e alle porte del Consiglio quando i Palestinesi sono stati allontanati dalla moschea.

La moschea di al-Aqsa è importante per i Palestinesi a causa del suo status di terzo luogo più sacro dell’Islam e della sua posizione nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme Est occupata da Israele.

Israele sostiene che tutta Gerusalemme sia la sua “eterna, indivisa capitale”, ma la comunità internazionale considera Gerusalemme Est come territorio palestinese e la capitale di un futuro Stato.

Il compound della moschea di al-Aqsa, chiamato dagli ebrei Monte del Tempio, è anche il luogo più sacro del giudaismo.

Traduzione di Edy Meroli