Le IOF prendono d’assalto la tomba di Giuseppe vicino a Nablus: diversi feriti e asfissiati

Nablus-Wafa. Secondo fonti locali, nella notte di martedì, durante l’invasione delle forze di occupazione israeliane (IOF) alla Tomba di Giuseppe, a Nablus, diversi palestinesi sono stati feriti e decine di altri sono rimasti asfissiati dai lacrimogeni.

Le IOF hanno scortato un convoglio di autobus carichi di centinaia di coloni fanatici nel sito localizzato nell’area controllata dai palestinesi, scatenando scontri con gli autoctoni.

I soldati hanno aperto il fuoco sui palestinesi che protestavano contro il raid e che tentavano di bloccare l’accesso dei coloni.

Il direttore del dipartimento di emergenza della Mezzaluna rossa palestinese (PRCS), Ahmad Jibril, ha affermato che i medici hanno fornito cure a tre manifestanti colpiti da proiettili d’acciaio rivestiti di gomma, di cui uno al petto, e li hanno trasportati d’urgenza in ospedale.

Ha aggiunto che altre 33 persone sono state curate sul posto per gli effetti dei gas lacrimogeni.

I coloni irrompono ripetutamente nella tomba di Giuseppe, situata in un’area densamente popolata di palestinesi, a Nablus, provocando caos e scontri con i residenti locali.

Il sito della Tomba di Giuseppe è controverso: i palestinesi ritengono che sia il monumento funerario di shaykh Yousef Dweikat, una figura religiosa locale, mentre i coloni israeliani credono che appartenga al patriarca biblico Giuseppe.

Israele usa il nome nazionalista ebraico “Giudea e Samaria” per riferirsi alla Cisgiordania occupata per rafforzare le sue pretese sul territorio e per dare loro una parvenza di legittimità storica e religiosa.

Ci sono oltre 700.000 coloni israeliani che vivono negli insediamenti coloniali in Cisgiordania e Gerusalemme Est in violazione del diritto internazionale.