Le nazioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite criticano gli insediamenti israeliani

PressTv. Diversi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu si sono scagliati contro l’aumento di insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi e contro l’intensificazione degli attacchi dei coloni contro i palestinesi.

“Siamo spaventati da questi sviluppi totalmente negativi” e dalla minaccia che mettono sulla sicurezza regionale; così comunicano Gran Bretagna, Francia, Germania e Portogallo in una dichiarazione di martedì, dopo la riunione del Consiglio di Sicurezza sul conflitto in Medio Oriente.

Le quattro nazioni europee condannano il devastante impatto dell’aumento delle costruzioni di insediamenti israeliani nei territori occupati.

“L’applicabilità di uno stato palestinese in cui crediamo e la soluzione dei due stati per la sicurezza a lungo termine di Israele è fortemente minacciata dalla sistematica e deliberata espansione degli insediamenti”.

L’UNSC chiede inoltre a Tel Aviv l’adozione di misure severe per fermare gli attacchi estremisti dei coloni contro i palestinesi e le loro moschee.

“Condanniamo il provocatorio aumento dei violenze da parte dei coloni incluso l’incendio di moschee a Gerusalemme Ovest e in Cisgiordania”, continua poi la dichiarazione, sottolineando che “è chiaro che questi deliberati attacchi in terre sacre abbiano come finalità quella di aumentare la tensione”.

Inoltre, Sud Africa, Brasile e India hanno espresso la loro condanna verso le politiche israeliane contro i palestinesi e le loro terre.

Questa dichiarazione è arrivata  pochi giorni dopo che Israele ha rivelato gare d’appalto per la costruzione di 1.028 unità abitative in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, così divise: 500 a Har Haroma, Gerusalemme Est, 340 a Beit Illit, vicino Betlemme, e 180 a Givat Ze’ev.

Il bando è parte di un piano per la costruzione di 6.000 unità abitative tra Israele e la Cisgiordania.

Una ricerca dell’Onu mostra che Israele nel 2011 ha demolito più di 500 case e altre costruzioni palestinesi provocando lo spostamento di oltre mille persone, numero più alto mai registrato in un solo anno dal 2011.

Questa ricerca dimostra inoltre che gli attacchi dei coloni ebrei ai palestinesi sono saliti a un livello mai registrato dal 2005, con un incremento del 50% rispetto al 2010 e più del 160% rispetto al 2009.

L’Ue e l'Onu affermano che la costruzione d’insediamenti nei territori palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme Est è illegale per la legge internazionale.

Nel settembre 2010, Tel Aviv ha ripreso a costruire insediamenti nei territori occupati dopo dieci mesi di parziale immobilità, causando l’interruzione dei dialoghi diretti con l’Autorità palestinese.

 

 

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